La decorazione pittorica dell’antico refettorio nel monastero di Sant’Anna
Gli affreschi eseguiti durante la prima fase decorativa negli spazi più rilevanti del monastero di Sant’Anna furono dalle religiose assegnati al pittore Giovanni di Corraduccio detto Mazzaforte (autore dello splendido Lignum Vitae) e ai suoi più diretti collaboratori. Non fa eccezione l’antico refettorio, la cui decorazione è a mio giudizio assegnabile ad Andrea di Cagno, artista formatosi nella bottega di Giovanni e molto vicino stilisticamente al maestro. Un documento del 5 ottobre 1451, che si riferisce alla vendita di un terreno per ricavare i soldi necessari “in fabrica volte et laborerii costruendis in refectorio”, costituisce il terminus post quem per questi affreschi, che raffigurano due episodi legati all’arrivo di Gesù a Betania in casa delle sorelle Marta e Maria (fig. 1), accostati a due scene spesso presenti all’interno di refettori, l’Ultima Cena e le Nozze di Cana.
La presenza delle figure di Marta e Maria costituisce un chiaro e immediato riferimento alla scelta eremitica delle monache di Sant’Anna, che alternavano la vita attiva (rappresentata da Marta) alla vita contemplativa (raffigurata da Maria).
L’Ultima Cena (fig. 2) è la scena che, nella decorazione del refettorio di una struttura religiosa, permette il raffronto immediato del pasto ad un atto di preghiera eucaristica, tramite l’identificazione della comunità con quella di Cristo e dei suoi apostoli; nell’immagine rappresentata a Sant’Anna la scelta di una tavola quasi quadrata sembra accentuare l’aspetto di una dimensione comunitaria. A tal riguardo è interessante notare che nella chiesa di Sant’Antonio di Cascia nel 1461 il pittore senese Nicola di Ulisse eseguì un’opera che, pur con alcune differenze, sembra ispirarsi al modello folignate (fig. 3); ringrazio Lucia Bertoglio per la segnalazione). Le affinità fra le due opere pittoriche si possono collegare al fatto che Ulisse da Siena collaborò insieme al noto pittore folignate Bartolomeo di Tommaso per realizzare la decorazione dell’abside di Sant’Agostino a Norcia, come è attestato da un importante documento del 29 aprile 1442; in Umbria Nicola fu attivo prevalentemente nel territorio compreso fra Norcia e Cascia, ma la sua mano si individua anche nei pressi di Foligno, nella chiesa di Sant’Agostino di Bevagna.
Nell’affresco raffigurante le Nozze di Cana (fig. 4), che rappresenta il miracolo di Cristo nel trasformare uno stato di carenza in un’occasione di gioia, è importante osservare la presenza, all’interno della scena, di due figure femminili aureolate, che dalle suore di Sant’Anna vengono identificate con le due sorelle di Betania. Nel Vangelo si legge che Gesù fu invitato alle nozze insieme ai discepoli, quindi l’ipotesi identificativa risulta di particolare suggestione, perché in questo modo il ruolo spettante agli apostoli verrebbe assunto da Marta e Maria, quali rappresentanti dell’ideale sintesi fra vita attiva e contemplativa.
© Gazzetta di Foligno – EMANUELA CECCONELLI