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Controcanto: l’ex-zuccherificio

Parlare della riqualificazione dell’area dell’ex-zuccherificio significa raccontare un pezzo della storia di Foligno e può suscitare pensieri e sentimenti contrastanti: tradizione e retaggio storico da un lato, segni indelebili del trascorrere del tempo, in aggiunta ad evidente incuria, dall’altro.
Da addetto ai lavori saluto con profonda soddisfazione il coronamento di un percorso che, partito dallo sconforto della chiusura dello stabilimento, vede oggi nascere un progetto così benaugurante per lo sviluppo della città. Questa soddisfazione si fonda su due motivi. Il primo richiama una questione di modernità. Oggi la distribuzione, a partire da quella alimentare, è cambiata significativamente. Non esiste più la bottega del “monoprodotto”, ma un puzzle di punti vendita atti a coprire ogni esigenza del cittadino.
I supermercati sono villaggi onnicomprensivi in cui si può trovare di tutto e Foligno, uno dei centri principali dell’Umbria, non aveva ancora una struttura di questo tipo. Il secondo nasce dal compiacimento per aver saputo tradurre in realtà aspettative e richieste di tutta la comunità. Essere stati capaci di riassumere in un unico progetto passato e futuro.
Questo sarà rappresentato da costruzioni imponenti sia dal punto di vista architettonico che storico. Due torri daranno l’imprimatur ad una grandezza sia strutturale che culturale.
Qualcuno sicuramente dirà “finalmente il progetto”. A costoro, anche se tutto è perfettibile e migliorabile, ricordiamo le difficoltà che un progetto così vasto, articolato e costoso porta con sé.
Le cifre iniziali approssimative parlano di 100 milioni di euro giustificati dalla complessità di un’opera che cambierà radicalmente la nostra città. Un plauso va all’amministrazione che ha saputo ricercare e trovare le giuste sinergie per vincere la scommessa di un percorso di cui tutti noi attendiamo i frutti sia in termini di occupazione che in termini di crescita della comunità.
I punti critici non finiscono con la ricerca dei finanziatori, ma bisogna creare un tessuto adeguato per sopportare il notevole sforzo economico. Questo investe ogni settore della vita cittadina dalla viabilità all’urbanistica, cercando di non stravolgere comportamenti e abitudini, anche se siamo coscienti che ne risentiranno. Gli aspetti particolarmente curati in questo progetto, oltre quelli tradizionali dei punti vendita, sono il sociale e la cultura. Il sociale con punti di incontro e discussione dedicati, la cultura con biblioteche e spazi previsti per l’arte e la scienza, che sono sicuramente una novità. Le piste ciclabili si integrano con questo capitolo, cercando di dare una nuova risposta ai problemi più complessi della viabilità e dell’inquinamento. L’ampiezza degli spazi verdi previsti dà poi l’idea della considerazione che la nostra amministrazione riserva alle tematiche della salute e della socialità.

Alessandro Borscia, PD

Approssimativamente circa la metà dei cittadini di Foligno ha sempre visto l’area dell’ex-zuccherificio nelle attuali condizioni, cioè totalmente abbandonata da oltre 30 anni. Senza disquisire sulle responsabilità di questa situazione (anche se la tentazione è forte…) credo sia giusto rallegrarmi, come rappresentante istituzionale nonché cittadino, per questo tanto atteso momento storico. Un’area così vasta e degradata finalmente tornerà a risplendere grazie ad un progetto di riqualificazione, a mio avviso, molto ambizioso e al tempo stesso innovativo. D’altra parte è doveroso evidenziare certi aspetti che ritengo privilegino la Coop e penalizzino i cittadini. La viabilità, accuratamente studiata dall’amministrazione, sembra avere come unico punto di riferimento il centro commerciale, tanto che saremo tutti costretti a costeggiare con la nostra auto l’area, creando inevitabili ingorghi del traffico. Sorge spontaneo chiedersi come mai l’amministrazione non abbia avuto la stessa accortezza nell’organizzazione dei lavori di pavimentazione del centro storico!!! Le domande che ci dobbiamo porre vanno proprio in questa direzione. Una volta costruito il centro commerciale e le due torri, ci sarà inevitabilmente una “concorrenza” tra le due zone. Questo è il nocciolo del problema. Come si può pensare che il centro storico e l’area della Coop possano essere complementari? Per sostenere tale tesi è necessario che la città di Foligno raddoppi nel giro di pochi anni i propri residenti: tale possibilità è da considerarsi assolutamente utopica, anche in considerazione di una ormai sostanziale stabilità di popolazione che persiste da qualche decennio. Inoltre, tenendo conto dell’attuale crisi economica e della crisi edilizia che investe Foligno, è doveroso interrogarsi sulla necessità di realizzare 150 nuovi appartamenti, che saranno costruiti sulle due torri. Un’ultima, ma non meno importante riflessione va fatta sui 200 nuovi posti di lavoro ipotizzati. Cosa dire? Magari fosse così, ma la mia paura è che siano in realtà gli stessi posti di lavoro migranti dal centro storico. Se così fosse, significherebbe che numerose partite iva del centro storico sparirebbero e con loro tante piccole unità lavorative che caratterizzano e danno sviluppo al nostro territorio. Questo porterebbe il depotenziamento della micro-impresa e del relativo tessuto sociale della città a favore dei colossi commerciali. Il ruolo di un’amministrazione è quello di far coesistere varie realtà senza metterle in feroce concorrenza. Non mi sembra che questo possa avvenire con un centro commerciale di quelle dimensioni a ridosso delle mura urbiche. Ai posteri l’ardua sentenza.

Riccardo Meloni, PDL

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