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Settimana Politica 2012 – 13

Finisce l’era delle società pubbliche
Le società controllate e partecipate di cui il Comune si avvale per la gestione di alcuni servizi ai cittadini sono: Vus, Afam, Mattatoio Valle Umbra Sud, Foligno Nuova, Fils, Centralcom e Sviluppumbria. Prospettive incerte per il futuro per la gestione gas di Vus, società in liquidazione come Foligno Nuova, aziende in concordato preventivo come il Mattatoio, legislazione che cambia e induce a trovare soci privati per il servizio idrico di Vus, forte indebitamento per Fils. Il quadro è poco confortante e pone in discussione l’esistenza stessa di società di servizi, che costano per essere tenute in piedi, producono poco utile e incidono sul bilancio magro dei comuni.

Vus Com perde 200 clienti al mese
Nella relazione di metà mandato, il Comune di Foligno lamenta la perdita di molti clienti nel settore gas che fa capo a Vus Com, ramo commerciale della Vus spa. Di recente si ipotizzava la cessione di quote azionarie di Vus Com, che ancora per tre anni continuerà a gestire il servizio di distribuzione del metano o gpl, ma il futuro è tutto da costruire, considerata la corposa concorrenza.

A volte ritornano: Salari in Vus
Foligno ha richiamato l’ex-sindaco nel consiglio di amministrazione della Vus, per bilanciare la quasi certa presidenza di uno spoletino, Giorgio Dionisi. Ma i problemi reali sono altri. Pur con un bilancio Vus in attivo, il servizio idrico, per il quale non occorre gara di appalto essendo affidato “in casa” dal Comune, mangia utili. Il servizio igiene urbana dovrà servirsi per disposizione legislativa di un socio privato con una partecipazione al capitale non inferiore al 40%.

Fils vende alla Vus per ridurre i debiti
La Fils vende la palazzina di Viale IV Novembre dove hanno sede gli uffici della Vus. Alla Fils il Comune ha affidato la pulizia della città, la manutenzione delle caditoie stradali e lavori di giardinaggio e cura di aree verdi comunali.

La società delle farmacie è l’unica in salute
L’Afam incassa e produce profitti; vende il fabbricato acquistato in Via Piave per comperare locali in cui trasferire l’attuale farmacia dell’ex-ospedale e gli uffici dell’azienda, ora in affitto.

Il futuro dei servizi è pubblico o privato?

Difficile è stabilire se sia più vantaggioso servirsi del pubblico anziché di privati per lo svolgimento di servizi di pubblica utilità. Il confine tra risparmio-efficienza e adeguatezza è labile. Certo, le esperienze fallimentari di molteplici società che i Comuni, le Province e le Regioni hanno costituito per le gestioni dei servizi maggiori, inducono a riflettere. Il pubblico ragiona – o almeno dovrebbe – su parametri diversi dal privato, proponendosi di soddisfare i bisogni dei cittadini a costi controllati.
Ma questo, purtroppo, non è avvenuto. Per tante ragioni. I costi di costituzione e di mantenimento di molte società pubbliche ne hanno limitato l’efficienza. L’aumento del costo delle materie prime ha portato bollette gonfiate, che nemmeno il pubblico ha potuto calmierare. Il controllo esercitato dagli enti pubblici è stato gravemente insufficiente, provocando fallimenti, malversazioni e ruberie. Il legislatore potrebbe, quindi, sulla base di esperienze negative, pensare a forme diverse dall’attuale, magari integrando maggiormente investimenti privati e pubblici – come sta avvenendo per l’igiene urbana -, costringendo collaborazioni tra comuni sui servizi, sanzionando chi non controlla le società pubbliche di cui è socio.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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