Visita Pastorale San Giovanni Profiamma
Notizie storiche
La parrocchia di S. Giovanni Profiamma è l’erede dell’antica diocesi di Forum Flaminii, della quale fu primo Vescovo, secondo la tradizione, S. Feliciano; questa diocesi durò fino al secolo VII. Tra i Vescovi di questa diocesi si ricordano Bonifacio, che nel 502 partecipò al terzo Sinodo convocato da papa Simmaco, e Decenzio, che nel 679 si recò a Roma per esaminare l’eresia dei monotelisti.
La pieve di S. Giovanni Profiamma fu nominata nella bolla di Innocenzo II, diretta al Vescovo di Foligno Benedetto, in cui si confermavano i confini della diocesi di Foligno (1138). L’attuale chiesa fu edificata nel 1231, sui resti di una costruzione risalente al IX secolo; essa rappresenta un esempio interessante di stile romanico.
Questa pieve divenne anche collegiata nei secoli XIII – XIX; il suo parroco ebbe il titolo di priore, conservato fino ai nostri giorni; il suo territorio si estendeva molto al di là degli attuali confini, poiché arrivava fino alle mura di Foligno (a porta Firenze) e comprendeva anche il territorio delle parrocchie di Vescia e del Buon Pastore.
Questa comunità nel 1912 contava 873 abitanti; nel 1940 salì a 1200; giunse a 1330 abitanti nel 1985; nel 2010 ne conta 1720.
Il primo parroco che tentò di modernizzare la pastorale nel paese fu Don Sante Lai (1875-1918), che fondò nel 1911 il Circolo giovanile “S. Feliciano”, il Circolo femminile “S. Agnese”, la Società di Mutuo Soccorso “Foro Flaminio”; purtroppo egli non riuscì a consolidare queste istituzioni morendo abbastanza giovane, dopo otto anni di ministero. Più importante è stato Don Pietro Crisanti (1897-1988), rimasto parroco in S. Giovanni Profiamma per trentatré anni (1945-1978); fu uomo di preghiera, organizzatore dei gruppi di Azione Cattolica, delle Acli, della filodrammatica, della società sportiva, ecc.
Suo successore è stato Don Eros Mancinelli (1978-1990), che vi andò appena ordinato presbitero e nella pastorale gareggiò con la bravura di Don Pietro (al quale accudì per dieci anni, essendo questi molto avanzato di età); diede forte rilievo alla collaborazione col laicato locale, aggiungendovi qualche sua particolare invenzione adatta a dare slancio alla pastorale giovanile (tipica la cosiddetta “Quintanella”, iniziata nel 1982 e ripetuta fino ad oggi). Quando partì da questa parrocchia scrisse: “In questi anni ci siamo conosciuti reciprocamente nei pregi e nei difetti, ci siamo aiutati, abbiamo gioito, pianto e pregato insieme e attraverso tante iniziative abbiamo cercato di fare comunità…si è creata una certa mentalità comunitaria”.
Dopo il breve ministero di Don Antonio Ronchetti (1990-1996), questa parrocchia, dal 1997, fa parte dell’Unità pastorale “Valle del Topino”, di cui è parroco moderatore Don Luigi Bonollo. Questi è intento, con la collaborazione di un’équipe di religiosi e di diaconi, a creare consonanze pastorali tra le varie comunità che costituiscono l’Unità pastorale.
DANTE CESARINI
La realtà attuale
La Parrocchia fa parte dell’Unità Pastorale della Valle del Topino.
Con l’attuale parroco, padre Claudio Montolli, della Congregazione delle Simmate di N.S.G.C., collaborano don Norberto Mitogo Esono, i padri stimmatini Harry Kalonga (Malawi) e Jean Gogo N’kouadji, i diaconi Marco Antonio Antonelli e Antonio Mancinelli, e i ministri straordinari della Comunione: Ivana Baroni, Maria Baldoni, Roberta Rutili, Luciano Paolucci, Nadia Cavaceppi, Giancarlo Busti, Agnese Cauzzi e Barbara Campagnacci.
Riportiamo di seguito qualche risposta al questionario della Prima Visita Pastorale di Mons. Gualtiero Sigismondi, redatto da don Luigi Bonollo.
A proposito dell’annuncio del Vangelo, si scrive: “Azione Cattolica e Cammino neocatecumenale offrono occasioni di formazione e di incontro, sono presenti alla vita parrocchiale, ma sono su una linea di mantenimento delle posizioni, più che rilanciare una nuova evangelizzazione”; si aggiunge che vengono proposti: “Laboratori della Parola in Avvento e Quaresima nelle famiglie, con incontro finale in parrocchia, unito alla possibilità di Confessioni”.
In riferimento alla liturgia, si afferma che “Non si lascia nulla di intentato per la formazione e la comprensione della liturgia. Ha dato il suo buon apporto il Cammino neocatecumenale”, e che per i genitori, in preparazione alla celebrazione del Battesimo, si segue questo iter: “Incontro con il parroco. Incontro con coppia tutor. Incontro di preparazione al rito. Celebrazione comunitaria, prima domenica del mese”.
Della pastorale d’insieme, si dice: “È l’unico modo per poter pensare ad un cammino di unità pastorale come il nostro”, e sui Diaconi si annota: “Da noi ci sono, sono apprezzati e crediamo soddisfatti”.
Riguardo alla Caritas, si informa: “C’è un referente presso la Caritas di Unità Pastorale, ma fatica molto a coinvolgere ed avere aiuti”; si fa, poi, presente che “Il disagio giovanile è gestito dalle famiglie, non ha manifestazioni pubbliche eclatanti, non crea evidenti problemi al paese e alla parrocchia”.
Queste le attività, a livello zonale: “Pastorale giovanile, Consigli pastorali riuniti, lectio, catechesi, Messa comunitaria del mercoledì, una processione di Unità Pastorale, genitori del Catechismo, visita pasquale delle famiglie e preparazione al sacramento del Battesimo”; problemi emergenti: “C’è una generale sacramentalizzazione, ma ciò non corrisponde ad una significativa crescita nella fede; è un cristianesimo sociologico e non si lascia scomodare; la domenica è veramente capita da poche famiglie e in genere non è più il Giorno del Signore; le nuove chiese sono i centri commerciali”.
Per concludere, segnaliamo il Foglio interparrocchiale di Unità Pastorale “Valle del Topino”.
SERGIO ANDREAOLI