“Questi è il Figlio mio, l’amato; ascoltatelo!”
Catechesi per la Quaresima di S.E. mons. Gualtiero Sigismondi
Venerdì 2 marzo, com’è consuetudine all’inizio della Quaresima, il Vescovo ha guidato in Cattedrale un momento di meditazione e preghiera. Il tema della meditazione è stato il Vangelo della II Domenica di Quaresima, quello della Trasfigurazione. Sul Monte Tabor, ha affermato mons. Sigismondi, Gesù vuole offrire ai suoi discepoli prediletti “uno scalo tecnico, che consente ai discepoli di fare il pieno di luce prima di entrare nella notte oscura del grande silenzio della Passione”. La Trasfigurazione, che si situa sei giorni dopo il primo annuncio della Passione, che aveva scosso profondamente i discepoli, si configura come un lampo della luce che risplenderà pienamente nella Pasqua. Quando si fa forte la tentazione di “restare sul monte”, di continuare a godere della consolazione del Signore evadendo dalla realtà e dalle responsabilità, la voce del Padre indica nella Parola di Gesù l’unica via da seguire. “Gesù solo – ha continuato il Vescovo – è tutto ciò che è dato ai discepoli (…). È Lui l’unica voce che la Chiesa di ogni tempo deve ascoltare e seguire (…). Ecco, dunque, il dono e l’impegno quaresimale per eccellenza: ascoltare Cristo nella sua Parola, custodita nella Scrittura e interpretata dal Magistero alla luce dei Padri; ascoltarlo negli eventi stessi della vita, cercando di leggere in essi i messaggi della Provvidenza; ascoltarlo nei fratelli, specialmente nei piccoli e nei poveri. Frutto maturo dell’ascolto è la conversione, che, essendo la “porta della fede”, si configura come esperienza di trasfigurazione, la quale avrà compimento quando il Signore “trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso”.
© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI