La cultura fa sviluppo
Intervista a Elisabetta Piccolotti, assessore alla cultura del Comune di Foligno (con indebita intromissione di Mons. Faloci Pulignani)
Salgo le scale della biblioteca in fretta. Fuori tira un vento che taglia le orecchie. Sbircio dalla vetrata al primo piano: l’assessore è al telefono. Nell’atrio quasi sbatto la faccia sul busto di gesso di Faloci Pulignani. “Monsignore! Mi fa piacere incontrarLa qui! Ma così mi brucia la prima domanda… ci prova gusto a seguire i redattori del suo settimanale, è già successo a un collega non più di qualche mese fa…”
Entro, saluti, sorrisi. Ci sediamo. Monsignore ci guarda da fuori. La domanda ormai è bruciata, ma la faccio lo stesso:
Ci troviamo nella biblioteca intitolata a Dante Alighieri, ma fondata sul lascito di Mons Faloci Pulignani. Non le sembra che una tale testimonianza di senso civico da parte di un clericale avrebbe meritato maggiore riconoscimento?
Entrando dovrebbe essere passato davanti al busto di Faloci Pulignani… (mi sento un cretino, anche Monsignore ridacchia…). La biblioteca ricorda il lascito da cui ha avuto origine e nei palazzi comunali ci sono molte tracce che fanno memoria di Faloci Pulignani. Il nome è stato assegnato nella precedente consigliatura per decisione del sindaco Manlio Marini.
Monsignore, però, non rida, si sente da qui! Adesso l’aggiusto io…
(il resto dell’intervista, a cura di VILLELMO BARTOLINI, sul numero in edicola della Gazzetta di Foligno)