accantonamento invernale

La condivisione crea serenità e trasparenza umana


Talvolta le esperienze di vita andrebbero diversificate rispetto ai canoni suggeriti dalla società. L’accantonamento invernale 2012, proposto e gestito dal Club Alpino di Spoleto, reputo che sia un esempio da condividere e divulgare.
Ventitre persone hanno aderito, estremamente diversificate tra loro per estrazione sociale ed età., tra cui : Andreoli Mario, Ansuini Ermanno, Belluccini Daniele, Beltrammi Luigi, Bocchini Sergio, Burani Corrado, Carciofi Tiziana, Chiodetti Catia, Collaretti Sauro, Giovagnoli Bruna, Gori Giuseppe, Mantini Antonio, Moretti Gabriella, Orfei Paola, Pasqualini Giancarlo, Petesse Pamela, Pezzola Sergio, Pizzi Enrica, Proietti Antonio, Scozza Annalisa, Taglia Carlo, Tordoni Felice, Trombettoni Daniele. La scelta del campo-base è caduta in uno dei luoghi più meravigliosi d’Italia – Cogne, 1.534 mt. s.l.m. – collocato nella parte meridionale della Valle d’Aosta, incastonato nel parco naturale del Gran Paradiso, meta ambita per gli amanti dello sci di fondo e arrampicata su una cascata di ghiaccio, in inverno, luogo di serenità e bellezza nella calda stagione. Accogliendoci con calore e cordialità, Suor Maurizia, della congregazione di San Giuseppe, ci ha mostrato la “nostra Casa”, perché di questo si è trattato, dato che ha richiesto la nostra gestione, sottoponendoci a regole condivise con turni di lavoro prestabiliti, al fine di mantenere ordine e pulizia, oltre che adempiere alle mansioni svolte solitamente nelle nostre case. I nostri spazi di quotidianità erano tutti in condivisione gli uni con gli altri, quindi anche la nostra intimità era ridimensionata e condizionata dalle esigenze delle persone che avevamo accanto. Ogni giornata aveva come ingrediente preponderante una buona dose di avventura a “bordo” di ciaspole ben assicurate agli scarponi, e noi, con gli occhi ancora socchiusi dalla levataccia mattutina, puntavamo lo sguardo verso l’alto, cercando di scrutare la vetta che attendeva il nostro arrivo, molto spesso distratti e assorbiti dalla ricca varietà faunistica, che rendeva quasi una quotidiana consuetudine sentirsi osservare ad ogni passo dai vigili occhi delle aquile in volo, dai camosci e dagli stambecchi per niente infastiditi dal nostro passaggio. Il messaggio che vorrei comunicarvi è che molto spesso siamo noi stessi a limitare i nostri orizzonti, chiudendo le nostre relazioni in cerchi ben definiti, rischiando di abbandonare gradualmente l’interesse e l’istintiva curiosità, elementi basilari per vivere una vita degna e ricca di opportunità di crescita e confronto. L’accantonamento è un’esperienza che simula la vita reale. Tutti i giorni condividiamo spazi e pensieri con gli altri, anche con coloro che non vorremmo accanto, ma con cui siamo costretti a collaborare. Ogni giorno camminiamo per raggiungere le vette che ci siamo proposti, e decidere di intraprendere il cammino crea la consapevolezza che si può arrivare fin lassù con le nostre forze, ma anche che insieme è meno faticoso; inoltre si impara che è bello anche decidere di limitare le nostre capacità per stare al fianco di chi ha meno grinta di noi, per arrivare insieme. La condivisione, il mangiare tutti insieme senza alcun “disturbatore di comunicazione” (vedi Tv, Notebook, Radio etc.) ha la capacità di farci riacquistare il piacere di essere partecipi di argomenti che infiammano il gruppo, di confrontarsi e mettersi di nuovo in discussione. Tutto ciò crea serenità e trasparenza umana, per questo vorrei ringraziare l’ospitalità della Valle d’Aosta e il Club Alpino di Spoleto, in particolare i coordinatori e gli accompagnatori escursionistici Sergio Bocchini, Corrado Burani e Paola Orfei, che hanno reso possibile questa esperienza.

© Gazzetta di Foligno – DANIELE BELLUCCINI

0 shares
Previous Post

L’ultima chance dei cattolici in politica

Next Post

La ricetta per crescere: innovazione e sinergia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content