I seminari di “buone pratiche” dell’Editoriale Campi
Sono iniziati sabato scorso nella cornice del complesso rurale di San Giuseppe, a Spello, i seminari del 2012 dell’Editoriale Campi. Per chi ancora non lo sapesse, la piccola casa editrice con sede alle porte di Foligno edita da ben 250 anni il celebre Almanacco di Barbanera, insieme al noto Calendario ormai conosciuto in tutta Italia, e rappresenta da tempo uno dei tratti caratteristici e più noti fuori della regione (e anche all’estero) di Foligno e dintorni. Insieme all’Editoriale Campi, piccola realtà editoriale sorta negli anni per dar lustro e maggiore distribuzione a questo prodotto di punta, opera da tempo la Fondazione Barbanera, che gestisce una delle maggiori collezioni di almanacchi d’Europa e si è assunta l’oneroso compito di divulgare e rendere fruibili queste importanti testimonianze della storia d’Italia. Quest’anno la Fondazione celebra il raggiungimento dei 250 anni di presenza e attività nel territorio (è stata fondata infatti nel 1762), un traguardo importante, di cui si è decisa la celebrazione con una serie di eventi, che si snoderanno per tutto l’arco dell’anno. Tra gli appuntamenti della Fondazione è stato inserito quest’anno il ciclo di seminari denominato “le Buone Pratiche”, ovvero “dalla tradizione distillati di idee con capacità di futuro”, uno slogan che coniuga al meglio la filosofia della realtà editoriale con un ponte che collega il passato con il futuro. Si tratta di una serie di incontri che si svolgeranno proprio nell’antica villa di San Giuseppe nei pressi della zona della Chiona, e che consistono in dibattiti e convegni incentrati su teoria e pratica dei percorsi di innovazione sociale e di riflessione sulla società contemporanea, ovvero le buone pratiche per progettare il futuro e migliorare la qualità della nostra vita. A tali incontri verranno invitati di volta in volta esperti di sociologia, filosofia, designer e architetti, esperti di comunicazione aziendale e sociale e marketing, che presenteranno i loro studi e analisi e discuteranno con il pubblico (l’ingresso è libero) di casi concreti di particolare interesse. Gli scambi di esperienze e buone pratiche, provenienti da soggetti e realtà sia nazionali che estere, riguarderanno di volta in volta argomenti come la qualità della vita relazionale, le pratiche solidali, l’energia e la sostenibilità ambientale, la qualità del cibo e la sua produzione, l’architettura come progettazione della qualità degli ambienti in cui si vive, con sguardi rivolti sia al passato (la conservazione delle tradizioni) che al futuro (la progettazione). Al primo incontro della scorsa settimana, gremito di pubblico, erano presenti anche numerosi esponenti del mondo istituzionale e imprenditoriale del territorio, poiché i seminari sono rivolti soprattutto a quei soggetti che operano in zona, come aziende, enti, associazioni di categoria, mass media, che maggiormente sentono l’esigenza di innovarsi, pur mantenendosi saldi nei loro valori tradizionali, soprattutto in un territorio come il Folignate (e l’Umbria in generale), in cui più forte si avverte la presenza del passato, con i suoi segni nel paesaggio e nelle tradizioni rurali e artigianali, vero prodotto vendibile della nostra terra.
© Gazzetta di Foligno – MARCO COLABRESE