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Lettera a Gesù bambino

Caro Gesù bambino,
ti chiedo una cosa strana e difficile, quasi impossibile. Lo so, ti chiedo un sacrificio enorme, paradossalmente più impegnativo delle letterine precedenti, ma questo desidera il mio cuore. Non ti offendere se sarò sfacciato e irriverente, forse anche un po’ spudorato e senza ritegno. Non guardarmi storto o male, chiudi un occhio e tappati il naso se la mia richiesta puzzerà di egoismo o di fetida presuntuosa pretesa, ma ho profondamente bisogno di questo generoso regalo. Va bene! Senza tanti giri di parole, senza tergiversare troppo, te lo chiedo così come mi scappa dalla bocca: “Caro Gesù Bambino, per favore, quest’anno non venire!” Sì, te lo riscrivo, il 25 dicembre fammi il piacere di non presentarti. Non ti arrabbiare, ora provo a spiegarmi, a convincerti o almeno a elencare le mie motivazioni. Se quest’anno non sarà Natale, non dovrò dire bugie su Santa Claus e la Befana. Se tu non venissi, Luisa, la domenica e l’8 dicembre, potrebbe stare con la propria famiglia, venire la mattina alla Messa e il pomeriggio portare al Circo i suoi due bambini, invece di lavorare al centro commerciale. Se tu potessi evitare quest’anno la visita, Marco potrebbe evitare di abbattere alberi e strappare muschio e vischio di nascosto. Se tu venissi di nascosto in un altro anonimo periodo dell’anno, Giuseppe non si vergognerebbe di regalare falsi e ipocriti sorrisi ai clienti appena fregati, soprattutto non dovrebbe passare i primi giorni e le prime notti dell’anno a preparare i saldi taroccando cartellini. Se tu facessi a meno di capitare il 25 dicembre, Marzia non rischierebbe di ingrassare, non si farebbe paranoie e risparmierebbe dal 7 gennaio la fatica della dieta e l’iscrizione in palestra. Inoltre non litigherei con i miei amici quando gioco a carte e mia madre andrebbe a letto ad un’ora decente, senza aspettare lo scioglimento della bisca. Qualcuno avrebbe ancora la patente e qualche parte del corpo non sarebbe bruciacchiata dai petardi. Probabilmente si direbbero meno parolacce e insulti, mentre si fanno le file ai semafori o si lotta per un parcheggio. Si inquinerebbe di meno e si sprecherebbero meno carta e, soprattutto, la corrente delle migliaia di lucine. Se tu non venissi, il mondo capirebbe che spendiamo meno per virtù e non per necessità, non perché c’è la crisi, ma perché siamo sobri ed essenziali. Se tu non venissi ed evitassi di farti aspettare, gli anziani sentirebbero meno la solitudine e non avrebbero l’illusione della visita dei nipoti, e i poveri quella di essere al centro dell’attenzione. Caro Gesù Bambino, se quest’anno non venissi e non fosse Natale, mi faresti veramente felice… e con me tanti altri. Ma soprattutto spero che renda più felice anche te.

© Gazzetta di Foligno – GIOVANNI ZAMPA

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