Pio IX raggiunge Castel Gandolfo utilizzando, per la prima volta, il treno

I Papi di passaggio a Foligno: una breve storia

La notizia del passaggio del Papa per Foligno richiama alla mente dei più giovani i due viaggi di Giovanni Paolo II: il primo per venerare le spoglie della Beata Angela e celebrare l’Eucaristia al Campo de li Giochi di Porta Romana il 20 giugno 1993 ed il secondo per visitare la frazione di Annifo, prostrata dal terremoto, il 3 gennaio 1998. Il 24 gennaio 2002 chi c’era vide sfrecciare il treno che, come in questo caso, portava il Santo Padre e gli ospiti dalla Stazione Vaticana ad Assisi. Chi è un po’ più avanti con gli anni ha la fortuna di ricordare il viaggio di Giovanni XXIII a Loreto e ad Assisi, il 4 ottobre 1962: il treno, messo a disposizione dal Presidente della Repubblica Italiana, si fermò infatti a Foligno per effettuare la manovra.

Pio IX raggiunge Castel Gandolfo utilizzando, per la prima volta, il treno

Se il primo Papa a viaggiare in treno fu Pio IX (nel 1849, durante l’esilio nel Regno delle Due Sicilie), il quale gettò anche le basi per la rete ferroviaria laziale ed aveva a disposizione un treno per i suoi viaggi, dopo la Breccia di Porta Pia la Città del Vaticano, in cui il Papa era confinato, fu collegata con le strade ferrate italiane solo nel 1934, quando, sotto il pontificato di Pio XI, furono completati i lavori della Stazione Vaticana e della bretella, ad un solo binario e non elettrificata, che è lunga 862,78 metri di cui circa 200 in territorio vaticano, al quale si accede da un portone scorrevole. Il moderno ETR-600 Frecciargento che porterà il Papa ad Assisi riporta così alla nostra attenzione le molte occasioni in cui i Papi, nei secoli passati, hanno fatto tappa a Foligno nei loro viaggi.
Senza scomodare San Pietro, che una solida tradizione vuole pellegrino con San Paolo per le nostre terre, o Sisto IV, che soggiornò per breve tempo nel Palazzo Trinci, le cronache ci raccontano di interessanti viaggi papali negli scorsi secoli. Il 28 febbraio 1543, ad esempio, Paolo III pernottò a Foligno sulla strada verso Bologna, dove avrebbe incontrato l’Imperatore Carlo V, e l’indomani pranzò in un’osteria di Sostino, frazione che allora era attraversata dalla Via Lauretana. Trovando l’oste in condizione miserevoli, il Papa lo esentò per tutta la vita dal pagamento delle tasse al Comune di Foligno, raccomandando a Blosio Palladio, Scrittore dei Brevi e Vescovo di Foligno, di stendere il relativo breve di esenzione.
A partire dalla fine del Settecento le relazioni sulle visite dei Papi sono più precise e dettagliate. Del duplice passaggio di Pio VI, pellegrino a Vienna, tra il febbraio e il giugno 1782, apprendiamo che fu estremamente sobrio: il Papa, accompagnato da 25 persone, alloggiò nel convento di Sant’Agostino; ogni finestra della città era illuminata e il popolo accorreva numerosissimo al passaggio delle carrozze del corteo papale. Molto più calorosa fu l’accoglienza di Pio VII, il 18 maggio 1814. Liberato dalla prigionia francese di Valence, il Pontefice fu raggiunto a Cesena, sua patria, da una delegazione folignate, che aveva l’incarico di condurlo in città, dove il Governo pontificio era stato ristabilito il 13 maggio mentre il Vescovo sarebbe tornato dalla prigionia solo in ottobre. Il Papa fu accolto da una città illuminata a giorno e abbellita ovunque da archi trionfali, colonne, obelischi e templi di legno e cera, con quarantamila cittadini festanti per accogliere il Pontefice e sovrano, che a Foligno avrebbe incontrato i reali di Savoia. Trenta giovani erano fermi al Miglio San Paolo per sostituirsi ai cavalli e trainare la quadriga del Papa: al suo netto rifiuto, qualcuno recise con un coltello le cinghie della carrozza e “le lagrime nate da tenerezza impedirono al Santo Padre di continuare colla voce li suoi divieti”. Rimasto a Foligno fino al 21 maggio tra il tripudio della popolazione e solenni celebrazioni, il Papa ripartì alla volta di Roma lasciando la città ancora in festa: i festeggiamenti si conclusero con una funzione religiosa soltanto quando si ebbe la notizia del rientro del Santo Padre in Vaticano.
Analoghi festeggiamenti si ebbero nel settembre 1841, quando Gregorio XVI si recò e tornò da Loreto: ancora illuminazioni, archi di trionfo, corse di cavalli, fuochi d’artificio e innalzamento di globi aerostatici. L’ultima visita di un Pontefice prima dell’Unità d’Italia si ebbe quando Pio IX, nel maggio 1857, attraversò due volte Foligno per far visita alla Santa Casa di Loreto. Stesso apparato per festeggiare l’arrivo del Papa: le poche e antiche fotografie scattate testimoniano di fiori e decorazioni lungo la strada, tra le quali spiccava, in Piazza Grande, la riproduzione in cera della colonna dell’Immacolata Concezione, che si stava allora realizzando a Roma. Per rivedere un Papa a Foligno, come si è detto, si dovrà attendere oltre un secolo, segnato prima dalla perdita del potere temporale dei Papi e dal loro confinamento in Vaticano, poi dalla Conciliazione e dal desiderio dei vari Pontefici di intraprendere viaggi apostolici in Italia e nel resto del mondo. Da queste cronache ci resta la testimonianza dell’affetto che i folignati hanno sempre dimostrato ai pontefici, che contiamo di rinnovare anche in questa felice occasione.

© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI

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