L’eternità nelle Variazioni Goldberg
Straordinario racconto-concerto all’Auditorium. Ramin Bahrami e Sandro Cappelletto entusiasmano con la musica di Bach
Non bisogna essere esperti, critici o storici dell’arte per trasalire dinanzi alla meraviglia che suscita la Cappella Sistina: la magnificenza è tale che chiunque è in grado di provare un’emozione unica, quasi palpabile. Forse questa è l’essenza stessa dell’arte, permettere l’esperienza del bello, anche e soprattutto a chi ogni giorno si confronta con il quotidiano senza poterlo sublimare.
Domenica scorsa l’Auditorium di Foligno ha fatto da cornice a un concerto che, almeno una volta nella vita, meriterebbe di essere ascoltato. Ramin Bahrami, trentacinquenne pianista iraniano, tra i più grandi interpreti viventi di Johann Sebastian Bach a livello internazionale, è stato protagonista della prima esecuzione assoluta delle Variazioni Goldberg, racconto-concerto commissionato dall’Associazione folignate “Amici della Musica”, ideato e scritto dal musicologo Sandro Cappelletto.
Proprio il critico musicale veneziano ha intervallato l’eccezionale performance di Ramin Bahrami con riflessioni, approfondimenti e stimolanti chiavi di lettura, mettendo in evidenza il genio di J. S. Bach, capace di trasfondere in questa meravigliosa composizione da 32 battute il principio circolare dell’eternità, coincidendo l’Aria iniziale con quella finale. All’interno, 30 variazioni, articolate in 10 gruppi di 3. Niente nel musicista tedesco è casuale, in quanto il compositore settecentesco è “rigoroso come un matematico, fantasioso come un giocoliere”.
Abbandonarsi all’ascolto significa accondiscendere al rapimento di se stessi per opera di melodie che si impongono senza sussulti, in modo geometrico; significa comprendere che se l’effimero, l’accessorio e il superficiale appartengono alla nostra esistenza, possono essere acquietati e sopiti da queste note magistralmente suonate. Per il folto pubblico presente alla prima dell’originale opera realizzata all’Auditorium, molto più di una cura contro l’insonnia, un assaggio d’infinito che oltrepassa il tempo.
© Gazzetta di Foligno – ENRICO PRESILLA