Settimana Politica 2011 -30
Villa si dimette da VUS
Dopo nemmeno un anno dalla nomina, Sergio Villa si dimette da presidente della VUS Spa. “Avevo accettato l’incarico a termine – scrive Villa – con l’unico scopo di mettere la mia professionalità al servizio dell’azienda, pensando erroneamente di rivestire un ruolo tecnico nell’esclusivo interesse della società e non certo un ruolo politico, in quanto, come più volte ho affermato, mai ho fatto politica e mai la farò”. La situazione è definitivamente precipitata dopo che il Consiglio di amministrazione avrebbe avanzato l’ipotesi di vendere una quota significativa di VUS Com, società del gas partecipata di VUS. L’assemblea dei 22 Sindaci proprietari non ha gradito -almeno sembra- tale proposta, così come l’opposizione l’ha criticata fortemente. Con queste dimissioni si amplifica la difficoltà a gestire un’azienda di 335 dipendenti con un fatturato di decine di milioni di euro, con una guida politica (quella dei Sindaci proprietari) finora inadeguata, dato che la concorrenza richiede solidità patrimoniale e coraggio imprenditoriale. Perché la VUS rispetto alle altre simili realtà municipali è ancora troppo piccola, anche se il bacino di utenza supera i 150.000 abitanti. Allora la vendita parziale di VUS Com, amministrata dal consigliere regionale del Partito democratico Luca Barberini, ex-presidente anche della stessa VUS, non è un’ipotesi da scartare a priori, così come non lo è una collaborazione con altre strutture societarie più solide. Difficilmente il nuovo presidente potrà essere un politico – una norma infatti vieta l’assegnazione di tale incarico a ex-amministratori di enti locali che partecipano al capitale delle società di servizi-; allora chi dirigerà VUS dovrà avere autonomia decisionale. Ma la politica non può rinunciare al ruolo di controllo, ma soprattutto di indirizzo: quello che finora è mancato e che si rimproverano tra loro i Sindaci dei 22 Comuni azionisti di VUS.
Quadrivio senza auto: proteste
La Giunta comunale ha deciso di chiudere al traffico delle auto il Quadrivio; chi arriva da Via Garibaldi potrà girare solo per Via Umberto I, chi proviene da Via Mazzini potrà deviare solo a destra, in Via Cesare Agostini. Il Sindaco ha annunciato che, in via sperimentale e senza costi per i cittadini, saranno istituite, da settembre a dicembre, navette di collegamento tra le zone fuori le mura e il centro. La chiusura, già sperimentata con l’avvio dei lavori di pavimentazione, è contestata da Daniele Mantucci, capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale, per il quale la decisione è un altro colpo per il settore commerciale del centro, già “provato” dai cantieri aperti. A Foligno la discussione sulla zona a traffico limitato nel centro è avviata da tempo. Mentre tutti sono concordi nel chiedere più parcheggi a ridosso o anche dentro le mura, non c’è unanimità sull’estensione del divieto di traffico, anche se cresce ogni giorno di più il numero dei favorevoli. Parcheggi sotterranei in qualche piazza cittadina (il Sindaco ne propone uno sotto gli impianti sportivi di Viale Marconi), percorsi pedonali e piste ciclabili sono soluzioni possibili. Il Comune, per esempio, sta costruendo un itinerario pedonale dal parcheggio plateatico al polo scolastico e quindi alle vie centrali. Troppo poco per chiudere il centro? Fatto inconfutabile è che Foligno è una città senza dislivelli e facilmente fruibile a piedi e in bicicletta.
La pavimentazione di Piazza San Domenico
I lavori di pavimentazione prevedono la cancellazione dell’aiuola verde al centro della piazza. L’architetto Piermarini afferma che con l’intervento si ripristinerà l’ampia piazza storica, bella e fruibile come una volta, e che gli alberi sono in condizioni più che precarie. Ma un gruppo di cittadini contesta la modifica urbanistica.
© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI