vuoto2

Visita Pastorale Unità Pastorale Valle del Menotre

Unità senza uniformità: la Visita Pastorale del Vescovo nella nuova Unitá Pastorale della Valle del Menotre

Le parrocchie di S. Ansovino in Casenove e Maria SS Assunta in Scopoli hanno con gioia vissuto il dono della visita pastorale del Vescovo Gualtiero Sigismondi, dal 17 al 24 luglio. Il parroco don Gianluca Antonelli, facendo eco alla parabola del seminatore, ha così presentato la densa settimana: il Vescovo viene in mezzo a noi come missionario della Parola. Articolato e ricco il programma della visita; nel pomeriggio di domenica 17 luglio il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica con la quale è stata riaperta al culto la Chiesa di S. Nicola ad Acqua S. Stefano. Durante la settimana Mons. Sigismondi si è recato nei vari paesi che compongono il territorio delle due parrocchie, ha visitato gli ammalati e celebrato l’eucarestia, rendendosi disponibile ad ascoltare quanti volevano parlare con lui o confessarsi. Incontri particolari e ricchi sono stati quelli con le famiglie, i gruppi, le associazioni, i giovani, l’oratorio, il consiglio pastorale parrocchiale e degli affari economici. Molti momenti, ma un unico filo rosso che li ha tessuti in una trama sola: l’unità. Infatti il punto d’origine e il culmine di tutti gli incontri si è avuto domenica 24 luglio con la lettura della lettera pastorale nella quale il vescovo dà inizio al cammino di pastorale d’insieme che coinvolge il territorio delle parrocchie di S. Ansovino in Casenove e di Maria SS Assunta in Scopoli. Ogni appuntamento, infatti, è stato preceduto e accompagnato dalla collaborazione di tutti i paesi coinvolti nel territorio della nuova unità pastorale della valle del Menotre, significativamente riassunta nell’unità pastorale dei cori parrocchiali di Casenove, Serrone, Scopoli e Pale, che insieme hanno animato tutte le celebrazioni eucaristiche. Molte voci con una sola armonia, come i molti scorci che incorniciano il variegato, ma unico paesaggio di questa parte della valle del Menotre, che, come ha detto il Vescovo nell’incontro con le associazioni, deve poter vivere, rivivere ed essere valorizzato per testimoniare l’unica fede con la sua specifica voce. Il cammino dell’unità che inizia non impone l’uniformità, ma richiede pazienza, costanza e fantasia. Unità senza uniformità, dunque, per poter permettere ad ogni voce di testimoniare e trasmettere la fede, per creare una comunità in grado di sostenere le famiglie nel loro cammino cristiano, per valorizzare creativamente un territorio che conserva tesori antichi e nuovi, come si legge nella lettera pastorale, e mettere a disposizione dei giovani spazi di libertà dove scoprire la bellezza della vita cristiana. Grati e riconoscenti per lo splendido dono di gioia ricevuto, i fedeli dell’unità pastorale assicurano la loro preghiera per il vescovo Gualtiero, certi che il Signore che lo ha chiamato e lo accompagna lo colmerà della sua gioia sempre.

© Gazzetta di Foligno – STEFANIA CATARINANGELI

 

Parrocchia Maria SS. Assunta in Scopoli, notizie storiche
La più antica memoria del paese di Scopoli risale al giugno 1072 e si legge in un documento di donazione in favore del monaco di Sassovivo Mainardo. Pochi anni dopo, si parlò della chiesa plebana di S. Maria in Scopoli nella bolla del 1138 di papa Innocenzo II al vescovo di Foligno Benedetto, riguardante i confini della diocesi folignate. In realtà, per la storia di Scopoli e di tutti i paesi della valle del Menotre è necessario fare riferimento soprattutto alle Carte del monastero di Sassovivo, anche se la chiesa plebana di S. Maria non appartenne mai all’antico monastero, bensì al clero diocesano.
Quando venne finalmente costruito il castello di Scopoli, tra il 1458 e il 1460, la chiesa di S. Maria fu convenientemente ampliata, segno che la popolazione del paese era aumentata; comunque a metà del secolo XVIII il paese, senza contare gli agglomerati vicini, contava 39 famiglie e 211 abitanti.
Agli inizi del secondo decennio del Novecento questa parrocchia contò 540 anime; nel 1940 ne contò 558; nel 1985 scese a 324; nel 2010 è scesa ancora di più, fino a poco più di 200. È un segno non piccolo dello spopolamento della montagna.
Tra i parroci più recenti che hanno servito più a lungo questa comunità, va ricordato Don Decio Mattinati (1942-1960), il quale usò i metodi di pastorale classici e intramontabili, quali l’estrema disponibilità verso la popolazione, l’affiatamento coi giovani del paese, i corsi di missione popolare, l’abbellimento e il rifacimento della chiesa parrocchiale nel 1957, ecc.
Anche Don Giuliano Pastori è stato parroco di Scopoli per molti anni (1963-2011); egli, in occasione del terremoto del 1997, ha fatto una scelta pastorale originale e infrequente, perfino sorprendente per l’ambiente scopolano: ha innestato l’arte sacra contemporanea sull’antica tradizione religiosa di questa parrocchia, ha scelto cioè la funzione educativa di un’arte non facile. Oggi la chiesa di Scopoli è ornata con opere d’arte sacra contemporanea di tutto rispetto; esse danno a questo edificio sacro e in qualche modo all’intera parrocchia, una tipica qualificazione spirituale figurativa. Nei locali della parrocchia è stato costituito un notevole “Museo di Arte Contemporanea del Divenire”, inoltre sono stati organizzati convegni e mostre su temi d’arte religiosa, per i quali sono stati invitati docenti e artisti da tutta Italia.
Nel 1986 la parrocchia di Scopoli ha assorbito tre ex-parrocchie, tutte tra gli 800 e i 900 metri sul livello del mare: quella di S. Andrea Apostolo a Casale, quella di S. Giovanni Evangelista a Cupoli (dove abita una sola famiglia), e la terza dei SS. Giacomo e Filippo in Morlupo, sita in Vallupo (dove abita una sola famiglia, ma in qualche periodo dell’anno non abita più nessuno).
Degne di memoria sono le due chiese di Casale (interno barocco, posizione centrale nel paese) e di San Giovanni Evangelista a Cupoli (carattere prettamente medievale, presenza di importanti e belle antiche pitture).

DANTE CESARINI

 

Parrocchia Maria SS. Assunta in Scopoli, la realtà attuale
Il Parroco di Maria Santissima Assunta, in Scopoli di Foligno, è don Gianluca Antonelli; riferiamo qui alcune sue risposte al questionario della Prima Visita Pastorale di Monsignor Gualtiero Sigismondi, dopo aver ricordato che nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa-madre e al Centro della Comunità, c’è soltanto la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, in Casale di Foligno, essendo stata trasferita all’Unità Pastorale di Sant’Eraclio-Cancellara la Chiesa di San Giovanni Evangelista, in Cupoli, insieme all’Oratorio della Maestà, in Cancelli, e all’Oratorio dei Santi Filippo e Giacomo, in Vallupo.
Nella parte relativa alla catechesi don Gianluca fa presente che la trasmigrazione parrocchiale nell’attività catechistica è totale, e annota che dopo il suo ingresso ha voluto “[…] incontrare i giovani in una serata conviviale, per presentare la Visita Pastorale”.
Nella sezione del fascicolo, che si apre con la domanda: Come celebriamo e facciamo festa?, dopo avere scritto che a Scopoli si celebra la Santa Messa, oltre che nei giorni festivi, il lunedì, il mercoledì e il venerdì, fa presente che chi partecipa alla Veglia Pasquale, la vive intensamente.
Elenca, poi, le processioni del Corpus Domini, di San Vitale, delle Palme, oltre quella triennale della Madonna, che si tiene la prima domenica di ottobre, e quella della prima domenica di giugno, che ha come mèta il Santuario della Madonna delle Grazie, a Rasiglia; nell’attività liturgica collabora Stefania Catarinangeli, animatrice musicale, mentre ministro straordinario della Comunione, è Rosella Bileggi, che però non svolge questo compito in parrocchia.
Nella parte successiva, che si apre con l’interrogativo Come siamo Chiesa?, il Parroco scrive: “Dopo la Visita Pastorale si darà inizio all’Unità Pastorale Scopoli-Casenove […]”; fa presente, poi, che del diaconato permanente “Nella Zona pastorale non c’è una buona conoscenza [..]” e che “L’unico diacono permanente presta servizio in una parrocchia di città”.
Per concludere, riferiamo la constatazione che, dopo il terremoto del 1997, che ha prodotto lo spopolamento della zona, la gente vi ritorna nel periodo estivo, dando un forte impulso alla vita religiosa.

SERGIO ANDREOLI

 

Parrocchia San Ansovino in Casenove, notizie storiche
Di S. Ansovino di Collecasura o Colle Casulo si fa menzione nel 1255. Ben presto, all’agglomerato di case intorno a S. Ansovino si aggiunse la frazione di Spiazza; ambedue fecero parte ecclesiasticamente della pieve di Scopoli e, civilmente, del castello di Serrone.
In età moderna si creò la parrocchia di Casenove; l’attuale chiesa di S. Ansovino risale al 1686; essa è stata soltanto benedetta e non consacrata.
Gli abitanti di questa parrocchia erano, agli inizi del secondo decennio del XX secolo, 264 (in 74 famiglie); nel 1985 erano scesi a 145; nel 2010 si aggirano intorno ai 200, aggiungendo però agli abitanti di Casenove anche quelli delle piccole comunità limitrofe. È evidente lo spopolamento.
Dal punto di vista pastorale, i parroci che nel XX secolo hanno caratterizzato la vita della comunità di Casenove sono stati soprattutto due: Don Salvatore Giuliani (1938-1955) e Don Flavio Orazi (1956-1987). Durante il mezzo secolo della loro cura pastorale, essi hanno ottenuto un’encomiabile e vasta partecipazione di uomini e donne alla vita della parrocchia
Dal 2008 parroco di Casenove è Don Gianluca Antonelli, il quale molto generosamente ha accettato, nel 2011, anche la cura della comunità parrocchiale di Scopoli.
Durante il parrocato di Don Salvatore Giuliani avvennero alcuni tristi episodi tipici del passaggio degli eserciti in guerra; soprattutto il paese di Casenove fu colpito da rappresaglie, sequestri di persone, distruzione di case: non fu il solo paese a soffrirne, ma ne soffrì più degli altri. Giorno nefasto fu il 18 giugno 1944, quando i soldati tedeschi, per vendicare l’uccisione di due loro commilitoni, bruciarono le abitazioni di Casenove e sequestrarono più di venti uomini, i quali riuscirono a salvarsi e ciò fu considerato un miracolo; questi uomini decisero di compiere, ogni 18 giugno, un pellegrinaggio di ringraziamento al Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia.
La parrocchia di Casenove incluse nel 1986 ben sei ex parrocchie e comunità: S. Giovanni Evangelista in Franca, S. Maria Assunta in Serrone, S. Martino in Leggiana, S. Mauro in Volperino, S. Nicolò in Acqua Santo Stefano, S. Rocco in Barri. Il compito che la pastorale si prefigge, già dal 1986, è quello di creare unità pastorale tra questi diversi paesi, ostacolando il risorgere di vecchi campanilismi e piuttosto favorendo quella comunità più ampia che si realizzerà in un prevedibile futuro.
Tra tutti gli edifici sacri delle sei ex parrocchie e comunità, ormai unite a quella di Casenove, spicca quello di Serrone già ornato di un vero tesoro d’arte, la tela intitolata “Bottega di San Giuseppe”.
Notevole anche la chiesa di S. Mauro (o S. Marone, S. Maroto) di Volperino, dedicata al fondatore della chiesa cristiano-maronita del Libano. È bello ricordare che alcune reliquie di questo santo furono restituite al Libano dal vescovo di Foligno Arduino Bertoldo nel gennaio 2000, e furono accolte con grande commozione dalla cristianità libanese.

DANTE CESARINI

 

Parrocchia San Ansovino in Casenove, la realtà attuale
Parroco di Sant’Ansovino, in Casenove di Foligno, è don Gianluca Antonelli; riportiamo di seguito alcune sue risposte al questionario della Prima Visita Pastorale di Monsignor Gualtiero Sigismondi, dopo aver ricordato che nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa-madre e al Centro della Comunità di Serrone, ci sono le chiese di San Martino, in Leggiana, di Santa Maria Assunta, in Serrone, di San Mauro, in Volperino, di San Nicola Vescovo, in Acqua Santo Stefano, e gli oratori di San Giovanni, in Franca, di San Rocco, in Barri, e di San Biagio, in Cifo.
Nella parte relativa alla catechesi, don Gianluca, fra l’altro, segnala i Centri di ascolto, che “[…] offrono la possibilità di approfondire la Parola”, il Gruppo di Preghiera di Padre Pio – l’incontro mensile si tiene l’ultima domenica del mese – e l’Oratorio parrocchiale, intitolato al sacerdote Gianfranco Sebastiani.
Il riferimento alla vita liturgica – in questo settore collaborano Mauro Ottaviani, ministro straordinario della Comunione, e Alberto Piergili, organista – scrive che alla Messa festiva “c’è una buona partecipazione e la gente è protagonista nel canto […]”; durante la settimana la Santa Messa viene celebrata il martedì, il giovedì e il sabato.
Nella parte del questionario, che si apre con l’interrogativo Come siamo Chiesa?, il Parroco, in merito al Consiglio Pastorale Parrocchiale, fa presente: “Con votazione si eleggono tre rappresentanti di Casenove e Serrone, uno di Cifo, uno di Volperino, uno di Acqua Santo Stefano. Tutta l’attività della Parrocchia viene discussa nel C. P. P.”.
Alla domanda: “Si ritiene di dover incoraggiare la formazione delle Unità Pastorali in tutto il territorio della Diocesi?”, don Gianluca risponde: “Sì, ma non devono uccidere le parrocchie”.

SERGIO ANDREOLI

 

0 shares
Previous Post

Settimana Politica 2011 – 29

Next Post

Foligno verso la GMG di Madrid 2011

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content