Due anni di governo della città
A due anni dall’inizio della legislatura abbiamo provato a tracciare un primo bilancio del governo della città con il capogruppo consiliare del Partito Democratico Giovanni Patriarchi, e con quello dell’Unione di Centro Massimo Metelli.
Giovanni Patriarchi
Può tracciare un bilancio dell’attività dell’amministrazione comunale ad un biennio dall’insediamento?
In questi due anni l’amministrazione si è impegnata sul versante delle infrastrutture. Ha presidiato i lavori della SS77 affinché procedessero con la dovuta velocità e nel rispetto dei vincoli ambientali, ha avviato il percorso per la realizzazione della piastra logistica, i cui lavori inizieranno entro quest’anno, ha effettuato richieste e pressioni affinché Foligno rimanga nodo ferroviario. C’è stato poi un forte impegno nel sociale, che non è venuto meno nemmeno con i recenti tagli che per il Comune di Foligno, comprendendo anche i fondi del terremoto, significheranno minori disponibilità per 4 Milioni di Euro.
Sul piano culturale dobbiamo registrare una grande vitalità di eventi che sta portando ad una rivitalizzazione del centro storico nel quale stanno rinascendo molte attività di ristorazione. Anche il turismo è in aumento, in controtendenza con il dato regionale. L’amministrazione ha anche messo mano alla questione delle partecipate completando il risanamento della FILS, società che ha chiuso il 2010 con un leggero utile.
Ma sulla FILS ci sono state alcune polemiche nei giorni scorsi relativamente ad un contratto di subappalto…
Il vicepresidente della società ha chiarito alla Prima Commissione che non si tratta di un subappalto, ma di un cosiddetto “noleggio a caldo”, cioè il noleggio di un mezzo meccanico con operatore. Le polemiche sono evidentemente strumentali.
Torniamo al bilancio del biennio. Bastano le infrastrutture per rilanciare l’economia del territorio?
Il Comune ha strumenti limitati per promuovere lo sviluppo economico. Si è mossa sul versante della formazione e su quello delle energie rinnovabili. Ha investito capitali per realizzare impianti fotovoltaici in sette edifici scolastici. È un primo segnale che può contribuire allo sviluppo di un indotto.
Il Piano Regolatore del nostro Comune si basa su previsioni demografiche molto diverse da quelle che si sono realizzate…
Il sindaco ha manifestato il desiderio di rivedere il Piano Regolatore, ma è un processo complesso perché va ad incidere su diritti acquisiti. Bisogna dire che il terremoto ha avuto il suo ruolo nella cementificazione del territorio. In questi ultimi anni si sta procedendo con gli strumenti dell’urbanistica concertata e si sta cercando di orientare l’attività edilizia verso le ristrutturazioni più che sulle nuove costruzioni, come nel caso dell’ex zuccherificio.
A questo proposito come valuta l’affidamento dell’incarico a Gae Aulenti da parte di Coop Centritalia?
Positivamente, l’amministrazione aveva sollecitato un concorso di idee per elevare la qualità architettonica ed urbanistica del progetto, perché si tratta di un intervento di importanza strategica, anche per la rivitalizzazione del centro storico.
Il Partito Democratico ha appoggiato, anche a livello locale, i referendum sull’acqua. Ora però sembra che a seguito della vittoria referendaria debba essere rivisto l’affidamento alla VUS. Non c’è una contraddizione?
Su questo tema rivendico una profonda coerenza dell’amministrazione che sin dal primo momento si è opposta ad una norma che obbligava l’ingresso del privato nelle società di gestione. La VUS è una società a capitale interamente pubblico, non c’è contraddizione nella nostra posizione.
Le vicende giudiziarie della cosiddetta “sanitopoli” hanno avuto influenza sul governo della città?
Sul piano umano possono esserci state delle ripercussioni iniziali, ma l’amministrazione ha ripreso il lavoro con la stessa determinazione di prima. Queste vicende, al di là dei risvolti giudiziari, debbono costituire un elemento di riflessione per tutta la politica ed in modo particolare per il Partito Democratico.
Che cosa intende?
Lo scontro politico interno al PD ha ecceduto nei toni e nei modi. Bisogna essere capaci di mantenere entro termini diversi il confronto democratico interno al partito.
Ma la questione coinvolge anche l’orientamento e la conservazione del consenso…
Fare politica vuol dire farsi carico anche dei problemi dei singoli, senza tuttavia compromettere l’interesse generale. Non credo che la politica controlli tutto a fini elettorali…
Che cosa dovrebbe fare il sindaco in caso si giungesse ad un rinvio a giudizio?
Il sindaco avrà la sensibilità politica ed umana per valutare la situazione. Certamente le richieste di dimissioni avanzate da una parte dell’opposizione non stanno in piedi, se non altro per una questione di coerenza politica del partito che le ha proposte.
Massimo Metelli
Come valuta l’opposizione che rappresenta (Unione di Centro) questi due anni di legislatura?
L’amministrazione sta gestendo l’ordinario. Se è certamente vero che i flussi finanziari stanno diminuendo, è altrettanto vero che la giunta si mostra confusa sugli obiettivi. Il piano delle opere 2011-2013 che è stato presentato di recente ne è una dimostrazione. Molte delle opere inserite facevano già parte di precedenti piani: cioè stabiliscono il rinvio di opere già decise. Il fatto che il piano non sia attuabile è confermato dall’incertezza sulle fonti di finanziamento. Dei 27 milioni di euro da spendere in 3 anni, 4 derivano da “alienazioni patrimoniali da avviare”: è evidente che si tratta solo di previsioni.
C’è poi la questione della partecipate. Abbiamo sollevato il tema ripetutamente, soprattutto con riferimento alle perdite di FILS e Mattatoio.
Ma il bilancio della FILS del 2010 è in leggero utile…
Bisogna vedere se l’utile è frutto di una reale ristrutturazione oppure la conseguenza di qualche alchimia. Nel bilancio della FILS ci sono gli introiti straordinari legati alla gestione del polo sportivo di Santo Pietro e quelli derivanti dal distaccamento di cinque lavoratori alla VUS…
Come sta affrontando l’amministrazione le emergenze sociali?
In questi ultimi tempi è aumentato considerevolmente il carico di lavoro alla Caritas, questo è il sintomo di una situazione di difficoltà economica e sociale che si va ampliando. In questo quadro bisogna evitare una distribuzione “a pioggia” delle limitate risorse.
Come valuta il comportamento dell’amministrazione rispetto ai temi urbanistici?
Il Piano Regolatore Generale rappresenta senza dubbio il peccato originale, ha generato una crescita incontrollata delle periferie nelle quali si è costruito senza prima provvedere alla realizzazione delle adeguate infrastrutture ed a discapito del centro storico.
A questo proposito, come valuta i lavori di ripavimentazione?
Non ci si può certo dire contrari ad un intervento che riqualifica la città, ma si stanno verificando quelle difficoltà alle quali avevamo suggerito di porre rimedio nella scorsa legislatura: alcuni cantieri sono rimasti aperti per mesi dopo le date di scadenza e i commercianti del centro stanno sperimentando i previsti disagi. Mi sembra che ci siano dei pregiudizi nei confronti dei piccoli imprenditori, gente che rischia in proprio e che meriterebbe maggiore tutela. Avevamo proposto delle misure di protezione dell’avviamento, ma la nostra proposta è rimasta inascoltata.
Ma ciò che più preoccupa è che l’amministrazione non ha un piano della circolazione per quando le opere saranno concluse. Su questo tema la maggioranza non ha unità di vedute. Noi crediamo che il centro non debba essere chiuso integralmente al traffico, anche se l’accesso deve essere regolamentato. Il centro non può essere solo il luogo della passeggiata.
I dati sul turismo in Umbria segnano una ripresa delle presenze a Foligno.
Diamo atto che negli ultimi anni si sono moltiplicati eventi che hanno portato turisti in città, ma Foligno avrebbe bisogno di una maggiore promozione. Questa è una delle note dolenti del bilancio che viene presentato in questi giorni.
A suo giudizio le vicende giudiziarie della cosiddetta “sanitopoli” hanno avuto influenza sul governo della città?
Non possiamo avere la prova contraria, ma subito dopo gli avvisi di garanzia le riunioni del Consiglio Comunale si sono diradate oltre misura. A noi sembra che l’amministrazione della città abbia bisogno di un rilancio, indipendentemente da queste vicende.
Ma in caso di rinvio a giudizio chiedereste le dimissioni del sindaco?
Sarebbe certamente un punto di riflessione. Quando il sindaco Mismetti è stato raggiunto da un avviso di garanzia non abbiamo chiesto le dimissioni, anche per una questione di coerenza con le vicende nazionali. Essere sottoposti ad indagine non equivale ad essere condannati. Questo non vuol dire abdicare al ruolo di critica politica.
Quale influenza potrà avere a livello locale il “vento” delle recenti elezioni amministrative?
Più che una vittoria della sinistra si è trattato di una sconfitta di Lega e PDL che non hanno saputo governare. I partiti “contenitore” non possono governare nel paese e nemmeno nei governi locali.
Ma con la attuale legge elettorale locale non c’è spazio per terzi poli…
A Foligno ci siamo presentati da soli perché non c’erano le condizioni politiche per una alleanza. Altrove non è stato così. In generale lavoriamo per ricompattare il mondo cattolico che è messo in minoranza sia a destra che a sinistra.
© Gazzetta di Foligno – VILLELMO BARTOLINI