Lechler apre le porte alla città
Nell’anno internazionale della chimica, lo stabilimento folignate aderisce all’iniziativa “Fabbriche Aperte”. A pag. 2 l’intervista a Guido Strati, direttore dell’unità produttiva
Sabato 21 maggio oltre 150 ospiti hanno avuto l’opportunità di visitare lo stabilimento folignate della Lechler SpA. L’occasione è stata l’iniziativa “Fabbriche aperte” promossa da Federchimica, in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’INAIL e le organizzazioni sindacali.
Gli studenti del Liceo Scientifico “Marconi”, dell’Istituto Professionale “Orfini”, i familiari dei lavoratori e gli altri ospiti sono stati accolti nella sala meeting multimediale della sede di via Bianca, dal direttore vendite del Gruppo Lechler, Mario Malacrida, dal direttore dello stabilimento, Guido Strati e dalla responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Daniela Checché. Dalla sede di Como si è collegato in videoconferenza l’Amministratore Delegato Aram Manoukian che ha salutato i presenti spiegando il senso dell’iniziativa: sottolineare l’importanza della chimica nella nostra società e l’attenzione che l’industria chimica in generale e Lechler in particolare pongono nei confronti del territorio, dell’ambiente e della sicurezza.
Sono poi iniziate le visite guidate allo stabilimento. I responsabili di ciascun reparto hanno illustrato gli impianti e le attività che vi si svolgono.
Così Guido Strati, direttore del sito produttivo di Foligno della Lechler Spa
È soddisfatto dell’esito di “Fabbriche aperte”?
Soddisfattissimo. L’industria chimica è stata ed è uno dei settori trainanti dell’economia italiana, eppure, nella coscienza di molti, è legata al ricordo di alcuni grandi incidenti avvenuti alcuni decenni fa.
La giornata di oggi è stata l’occasione per far vedere alla città come abbiamo fatto tesoro dell’esperienza del passato. Lavoriamo nel massimo rispetto delle persone e dell’ambiente e siamo sottoposti a frequenti controlli da parte di enti esterni. I dati Istat confermano come ormai il settore chimico sia quello con il minor numero di incidenti sul lavoro e malattie professionali.
Quali sono state le reazioni dei vostri ospiti?
I familiari dei nostri dipendenti hanno potuto visitare il luogo di lavoro dei propri cari. Gli studenti, invece, sono rimasti molto colpiti dalle tecnologie che usiamo, dai nostri laboratori e soprattutto da un ambiente di lavoro altamente professionale ed accogliente. I docenti ci hanno chiesto di continuare a collaborare con incontri del nostro personale presso gli istituti scolastici e stage per gli studenti.
Ci racconta in breve la storia di Lechler?
È un’azienda italiana, che proprio lo scorso anno ha festeggiato i primi cento anni della sua attività. La sede è a Como, ha due stabilimenti, a Como e Foligno, quattro filiali estere e partner in cinquanta paesi del mondo. Produce vernici di alta gamma per l’industria, l’automotive, l’edilizia e la nautica.
Qual è il giro di affari?
Il fatturato consolidato è di 90 milioni di euro. Occupa in tutto 500 dipendenti, di cui 50 a Foligno.
Come è nata la sede di Foligno?
A fine degli anni ’70, c’era la necessità di commercializzare idropitture per l’edilizia nell’Italia meridionale. Poiché i costi di trasporto incidono in maniera significativa su questo tipo di prodotto, l’azienda ha cercato un sito che grazie alla sua centralità geografica permettesse di essere più vicini al mercato di destinazione. Si è così giunti all’acquisizione della Fabbrica Vernici Foligno.
Qual è il ruolo di Foligno nelle strategie aziendali?
Dagli anni Novanta il sito di Foligno è stato al centro di cospicui investimenti da parte dell’azienda. Alla produzione tradizionale per il settore edile si sono aggiunti gli impianti per il settore automobilistico e per l’industria. Da ultimo, nel 2010, con l’acquisizione del prestigioso marchio “Stoppani”, a Foligno si producono anche vernici per la nautica.
Quali sono le prospettive per il futuro?
La competenza e la disponibilità del personale, unite alla tecnologia avanzata degli impianti, consentono una buona efficienza produttiva. Per questo Lechler continua ad investire in questo stabilimento. Anche la crisi, che nel 2008 ha inciso sul fatturato in maniera significativa, non ha fermato gli investimenti programmati per il nostro stabilimento. La prospettiva è quella di crescere ancora.
Che tipo di profili lavorativi saranno necessari?
Dagli addetti alla produzione, a diplomati e laureati per gli uffici e i laboratori.
Come sono i vostri rapporti con le istituzioni locali?
Molto buoni. Abbiamo instaurato un clima di fiducia e collaborazione con tutte le realtà del territorio, in particolare con gli enti preposti ai controlli e alla sicurezza. Rispetto della persona e dell’ambiente sono obiettivi comuni a tutti e contribuiscono a creare le condizioni per il successo dell’azienda.
© Gazzetta di Foligno – MAURO PESCETELLI