La Caritas vicina ai bambini
Dallo scorso luglio e fino al prossimo mese di settembre l’Ufficio pastorale della diocesi ha avviato un oratorio rivolto in primis ai giovani “fragili” ma di fatto aperto a tutti. Intervista al direttore Mauro Masciotti per conoscere da vicino questa realtà cittadina
A partire dal 17 luglio e fino all’8 settembre, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13, nei locali della parrocchia di Sant’Angela e una o due volte alla settimana negli spazi comunali degli Orti Orfini, si sta svolgendo anche quest’anno, attraverso attività ludiche e laboratoriali, l’Oratorio della carità promosso dalla Caritas diocesana. Come co-direttore del Coordinamento diocesano degli oratori sono andato a dialogare con Mauro Masciotti, direttore dell’Ufficio pastorale della Diocesi, per conoscere da vicino quest’esperienza rivolta a bambini e ragazzi del territorio, ma anche provenienti da diverse zone del mondo.
La Caritas diocesana propone questo percorso estivo. Qual è il fine e a chi è destinato?
“È un’attenzione ai bambini e ragazzi ‘fragili’, ma è aperto a tutti. Vuole essere una proposta che aiuti le nostre comunità parrocchiali a riflettere su processi d’attenzione e di prossimità. Questo è anche il cammino del progetto nazionale di Caritas italiana dal titolo ‘Educare’, che propone azioni di contrasto alla povertà educativa in cui la Caritas della Diocesi di Foligno è inserita in un percorso triennale”.
Quanti “utenti” ci sono all’Oratorio della carità?
“Il target è fino ad un massimo di 25 persone tra bambini e ragazzi, ma è aperto a tutti gli animatori adolescenti delle nostre comunità parrocchiali che vogliono vivere un’esperienza di vicinanza e condivisione con l’altro. In questo percorso sono inseriti due piccoli sottogruppi o attenzioni: i bambini ucraini e i nostri nonni che sono, parafrasando, le radici stabili dell’albero che donano sempre linfa alle nuove foglie”
San Giovanni Paolo II definì l’oratorio come uno spazio anzi, ancora meglio, un ponte tra il sagrato e la strada. Quali sono secondo te i ponti che gli uomini e le donne di buona volontà, credenti e non credenti, sono chiamati a costruire per realizzare una società armoniosa e pacifica?
“Noi pensiamo ad un oratorio come azione verso le periferie umane più lontane per lottare contro, come l’ha definita Papa Francesco, la globalizzazione dell’indifferenza attraverso l’accompagnamento e l’educazione. Questo l’abbiamo visto soprattutto alla fine della scuola, nel mese di giugno e parte di luglio, con le tante variegate e belle attività messe in essere dagli oratori parrocchiali dove i ragazzi sperimentano la gioia dello stare insieme, la solidarietà, l’amicizia con animatori ed educatori che destinano del tempo per la loro crescita”… (Continua…)
Di ANACLETO ANTONINI
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