Aumenti Tari, le proiezioni
L’assessore al Bilancio, Patrimonio e Tributi Elisabetta Ugolinelli analizza il rincaro del 5,9% della tariffa, con variazioni di circa il 2-3% per le utenze domestiche e di circa il 7% per quelle non domestiche
Ritocco all’insù per la Tari: alla Gazzetta con dati ed esempi concreti ne parla l’assessore al bilancio, patrimonio e tributi del Comune di Foligno, Elisabetta Ugolinelli. Su tutti un dato: nel 2023 per Foligno l’incremento calcolato sui costi efficienti sarà, in via generale, del 5,92%; “più basso del valore fissato da Auri (Autorità umbra per rifiuti e idrico) al limite della crescita – precisa Ugolinelli – e stabilito nella misura dell’8,60%”.
NUOVO PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO DA 14 MILIONI
L’assessore, partendo dalla deliberazione n. 363/2021 di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ricorda che questa aveva definito il metodo tariffario per il periodo 2022-2025: “Il Piano economico-finanziario costruito per il quadriennio 2022-2025 (approvato nel 2022) prevede aggiornamenti biennali o anche infra-periodali, qualora l’Ente territorialmente competente, che per il Comune di Foligno è l’Auri, lo ritenga necessario. I costi ammessi al riconoscimento tariffario sono calcolati secondo i criteri di efficienza dettati da Arera e nel nostro Comune il Pef è validato da Auri”. L’aggiornamento con il ritocco delle tariffe è arrivato il mese scorso, quando l’Autorità umbra per rifiuti e idrico con deliberazione dell’Assemblea dei sindaci n. 3 dell’11 aprile ha validato i Pef Tari dei Comuni del sub ambito 3, in sostituzione di quelli già approvati lo scorso anno per il triennio 2023-2024-2025.
Il Pef, schema che permette di rilevare i costi efficienti del servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani, “è stato aggiornato – specifica l’assessore – a seguito della procedura del riequilibrio della concessione con Vus e anche dell’aggiornamento dei costi efficienti”.
Così, se nel piano Tari 2022 il valore del Pef era di 12.967.487 euro, nel 2023 ammonterà a 13.735.327 euro, per un incremento di 767.840 euro pari, come detto, a un +5,9%.
Dunque “per il 2023 il totale delle entrate tariffarie necessarie a coprire i costi, determinati secondo il metodo tariffario rifiuti ‘MTR 2’, ammonta a 13.735.327 euro, di cui 7.447.152 (54,22%) per coprire i costi variabili e 6.288.175 (45,78%) per coprire i costi fissi. Del totale del costo complessivo, 11.915.015,20 euro (compresa Iva) sono costi da riconoscere del gestore”… (CONTINUA…)
Di FEDERICA MENGHINELLA
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