Consiglio comunale: “salta” l’ennesima seduta (improduttiva)
Non è stato discusso nemmeno un punto all’ordine del giorno
Ancora una volta il Consiglio comunale è stato pressoché inconcludente. Non è stato affrontato nemmeno uno dei punti fissati all’ordine del giorno. La minoranza che ne aveva chiesto la convocazione straordinaria, ha poi fatto mancare il numero legale, determinandone quindi lo scioglimento. I partiti della coalizione Mismetti hanno attaccato l’opposizione accusandola di irresponsabilità e scarso rispetto delle istituzioni. Totale libertà di critica, ma alla base resta il principio che sta a chi vince le elezioni ed è quindi maggioranza, il diritto dovere (e sottolineiamo, dovere) di governare! L’opposizione può essere considerata più o meno responsabile, ma fa pur sempre il suo “sporco lavoro” …si oppone!
Pronta a infilare il coltello nella piaga alla prima occasione, appena s’abbassa la guardia. Se la maggioranza lascia scoperto il fianco, sa a quali rischi può andare incontro. Fermo restando il sacrosanto diritto di stigmatizzare l’opportunità di colpire o meno. Tra svarioni grossolani e astuzie tattiche, alla fine ci ha rimesso – come sempre – il cittadino folignate, spettatore indignato di un Consiglio comunale da tempo svilito e umiliato. Proprio noi denunciammo per primi la scarsa attività della massima cittadina, tornata a riunirsi il primo marzo dopo l’ultima assemblea 2010 risalente al 30 dicembre. Ma anche lo scorso primo marzo poco o nulla fu fatto, ecco allora che – come previsto dal regolamento – un terzo dei consiglieri ha chiesto la convocazione straordinaria. A sottoscriverla: Popolo della Libertà, Cambiare Foligno, Rinnovamento, Impegno Civile e persino il capogruppo Emiliano Belmonte del Psi, seconda forza della maggioranza. Da discutere interpellanze, mozioni e ordini del giorno risalenti anche a giugno 2010: dall’inquinamento alla viabilità, dall’aeroporto ai trasporti, dalle manutenzioni ai lavori pubblici. Argomenti di concreto interesse cittadino, ma subito le cose hanno preso un altro verso. Il Partito Democratico ha presentato un ordine del giorno urgente sulla guerra in Libia, però i colleghi della sinistra radicale (Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà) ne hanno redatto un altro. Da qui discussioni a non finire, disquisizioni politiche e regolamentari. Bypassata la questione si è discusso un odg urgente presentato dal Pdl, che proponeva di eseguire l’Inno d’Italia in apertura delle sedute consiliari: approvato all’unanimità. Ma per trovare l’intesa trasversale, le note di Mameli potranno risuonare tra gli scranni solo nel periodo delle celebrazioni… Altro odg urgente proposto dal Pd, per chiedere all’Inps di effettuare controlli sulle invalidità anche presso la sede folignate. Altre lunghe discussioni, poi disco verde bipartisan. Ed ecco spuntare l’ennesimo odg urgente, Sinistra e Libertà chiedeva la presenza del Gonfalone comunale alla manifestazione di Roma “Vota sì ai referendum per l’acqua bene comune”. Contrario il centrodestra. Nel frattempo – forse fiaccati da quattr’ore di battibecchi – ben 9 consiglieri comunali di centrosinistra e lo stesso sindaco, erano usciti dall’aula. E così, per non far passare l’atto, il Pdl ha scelto di non partecipare al voto, facendo mancare il numero legale. Beh, se non altro qualcosa di buono ce lo possiamo aspettare dalla prossima seduta: l’esecuzione dell’Inno d’Italia! Speriamo almeno che chi ben comincia…
© Gazzetta di Foligno – CLAUDIO BIANCHINI