Cnos Fap: missione educazione
Meccanica, Ristorazione e Acconciature sono gli indirizzi formativi della “Casa del ragazzo” che si intersecano alla crescita umana degli oltre cento giovani che frequentano la scuola voluta da monsignor Guglielmo Spuntarelli
“Cresciamo tutti nella bontà, aiutandoci l’un l’altro. Questa scuola voluta da monsignor Guglielmo Spuntarelli e poi condotta dai salesiani è una bella storia, rendiamola sempre più bella. Come? Dovete essere voi a diventare belli dentro sempre di più”. È questo uno dei messaggi che il vescovo di Foligno e Assisi-Gualdo Tadino-Nocera Umbra, monsignor Domenico Sorrentino, ha lasciato agli studenti del Cnos Fap “Casa del Ragazzo” Foligno durante la sua visita. Una visita “piacevole”, dicono dalla scuola aperta nel 1949 per garantire una formazione professionale ai giovani e che pone al centro gli insegnamenti di don Giovanni Bosco. Ad accogliere con grande gioia Sorrentino, oltre agli allievi, il direttore del Cnos Fap Regione Umbria, don Claudio Tuveri, il direttore Federico Massinelli, la coordinatrice Nicoletta Marongiu e il corpo docenti. Sono stati proprio loro a raccontare al vescovo tutte le attività e le peculiarità della scuola. Quella che ospita diversi settori, dalla meccanica alla risto- razione fino a quello delle acconciature. “I ragazzi, che ad oggi sono oltre cento, escono da qui già formati per andare a lavorare – è stato detto -. In molti fanno dei tirocini per lunghi periodi in aziende del territorio e ciò gli offre un’alta probabilità di entrare presto nel mondo del lavoro”. Ma oltre alla didattica, docenti e direzione hanno parlato con il vescovo anche dell’aspetto umano delle lezioni: “Siamo soddisfatti del rapporto che si crea con gli alunni, per noi questa è una seconda famiglia e i ragazzi, spesso disorientati anche per le difficoltà del periodo storico, percepiscono l’amore che nutriamo per loro e per il nostro lavoro. E così prendono parte volentieri a tutte le attività che proponiamo: discutiamo temi di attualità ma gli facciamo anche conoscere i principali santi cristiani, riscontrando l’interesse anche di chi osserva altre religioni. Ecco, religione, ragione e amorevolezza, sono le parole che ci ha lasciato don Bosco e che reggono la nostra scuola”… (CONTINUA…)
Di MATTEO CASTELLANO
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