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La bontà che fa notizia

La 58esima edizione del premio organizzato dalla diocesi di Foligno, Gazzetta e Fondazione Carifol ha messo nuovamente in luce tante piccole-grandi storie di generosità e altruismo. In mezzo a tanti fatti negativi, l’esempio di Sara, Rebecca, Arianna e dei coniugi Bosi

I gesti che devono finire in prima pagina. Troppo spesso il mondo dell’informazione dà spazio a notizie drammatiche, negative e tristi. Poi però ci sono persone e situazioni che meriterebbero più di una prima pagina. Sono quelle azioni e quelle storie che fanno bene ad un’intera comunità. Storie e persone che, da quasi sessanta anni, il “Premio della Bontà” mette in risalto. Nato da un’intuizione di Leonello Radi insieme ad un gruppo di persone nel 1965, il riconoscimento è giunto alla sua 58esima edizione e punta a premiare i gesti di carità e solidarietà verso il prossimo. Una mano tesa agli altri, affinché anche i momenti e le prove più difficili della vita possano esseresuperati con una carezza che fa bene all’anima. Il “Premio della Bontà”, organizzato dalla Diocesi di Foligno, in collaborazione con la Gazzetta e la Fondazione Cassa di risparmio di Foligno ha sancito anche quest’anno l’ultimo atto delle celebrazioni dedicate al patrono San Feliciano. Nella pro-cattedrale di Sant’Agostino sono stati premiati quei concittadini che si sono distinti nell’attenzione al prossimo. In una cerimonia emozionante e coinvolgente si sono fatte sentire anche le voci del coro polifonico del teatro “San Carlo”, dirette dal maestro Michele Pelliccia. Tre, in particolare, i riconoscimenti assegnati, con l’auspicio che questo esempio possa essere seguito in futuro anche da altre persone. A cominciare da Sara, legata da un’amicizia speciale a Rebecca, una ragazza con trisomia 21. Un’amicizia nata tra i banchi di scuola e che ha espresso tutta la sua potenza e grandezza durante i difficili mesi di lockdown, segnati dall’isolamento a cui tutti siamo stati costretti. Lontana fisicamente da Rebecca, Sara ha però cercato di non far mai sentire la sua mancanza all’amica. E così, attraverso la realizzazione di video le ha letto delle storie, ha suonato per lei, le ha mostrato delle immagini e l’ha intrattenuta con dei racconti. Gesti che sono diventati quotidiani, andando ben oltre il lungo periodo del lock- down e che hanno così permesso a Rebecca di sentire forte l’amicizia di Sara. Un secondo riconoscimento è stato consegnato ad Arianna Bergini, una giovane donna che, nonostante la sua condizione di estrema sofferenza, riesce a trasmettere serenità, forza e amore per la vita a chiunque incontri lungo la sua strada. Dal 2010, dopo un intervento chirurgico andato male e seguito da un calvario che ha comportato altre dieci operazioni, Arianna si è ritrovata paraplegica. Un’esperienza dura e difficile per lei, che però è riuscita a trasformare in un’opportunità per se stessa, rendendo una drammatica lotta in speranza e bellezza e facendone dono anche agli altri. Terzo e ultimo riconoscimento, infine, ai coniugi Andrea Bosi e Chiara Cistellini, genitori adottivi di tre splendidi bambini. Il primo è stato Giorgio, poi Andrea e Chiara hanno deciso di allargare ancora e di più le pareti della propria casa e del loro cuore per accogliere le gioie e le speranze, le fatiche e le ferite di altri due bambini desiderosi di una famiglia…

Di FABIO LUCCIOLI

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