Addio a Benedetto XVI. Quel legame speciale con Angela da Foligno
Il mondo intero in lutto per la morte di Benedetto XVI
Il Papa emerito si è spento nella mattinata di sabato 31 dicembre. Da lunedì 2 gennaio il suo corpo sarà nella basilica di San Pietro per l’ultimo saluto da parte dei fedeli
Dopo l’invito alla preghiera rivolto ai fedeli di tutto il mondo da parte di Papa Francesco, che chiedeva di stringersi attorno a Benedetto XVI, nella mattinata di sabato 31 dicembre è arrivata la notizie che tutti temevano: la morte del Papa emerito.
Ad annunciare il passaggio alla vita eterna di Joseph Ratzinger è stata una breve nota del direttore della Sala Stampa del Vaticano, Matteo Bruni. “Con dolore informo – si legge infatti nelle poche righe – che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano”.
Le condizioni di Ratzinger si erano aggravate subito dopo Natale, al punto che – come detto – Papa Francesco aveva “chiamato a raccolta” i fedeli di tutto il mondo affinché pregassero per lui. “Preghiamo insieme per il Papa emerito Benedetto XVI, che nel silenzio continua a pregare per la Chiesa. Chiediamo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa, fino alla fine”: questo il messaggio e l’appello di Francesco in occasione dell’udienza generale di mercoledì 28 dicembre.
Un appello che era stato accolto a da tutti, a cominciare dal presidente della Conferenza episcopale italiana, l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi. “In questo momento di sofferenza e di prova – aveva fatto sapere il numero uno della Cei – ci stringiamo attorno al Papa emerito. Assicuriamo il ricordo nella preghiera nelle nostre Chiese, nella consapevolezza, come lui stesso ebbe a ricordarci, che ‘per quanto dure siano le prove, difficili i problemi, pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele’. Il suo restare ‘in modo nuovo presso il Signore Crocifisso’, continuando ad “accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione” – aveva quindi sottolineato Zuppi – costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società”.
A distanza di tre giorni dall’accorato appello del Santo Padre e dalle parole del presidente della Cei, però, il triste annuncio, la scomparsa a 95 anni di Benedetto XVI. Nato a Marktl, piccolo comune tedesco della Baviera a pochi chilometri dal confine con l’Austria, il 16 aprile del 1927, Joseph Ratzinger era stato eletto Papa nel 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, di cui era stato stretto collaboratore. Il suo pontificato, però, è durato solo sette anni. Nel 2013, infatti, Benedetto XVI aveva annunciato la volontà di rinunciare al “ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro”, diventando Papa emerito. A lui era quindi succeduto Papa Bergoglio.
Tornando all’oggi, l’ultimo saluto a Benedetto XVI da parte dei fedeli potrà essere dato a partire dalla mattinata di lunedì 2 gennaio, quando la salma del Papa emerito verrà trasferita nella Basilica di San Pietro in Vaticano. I funerali di Joseph Ratzinger si terranno, invece, giovedì 5 gennaio, alle 9.30, in piazza San Pietro. A presiederli sarà lo stesso Papa Bergoglio. Saranno, così come annunciato, “solenni ma sobri”, nel rispetto della volontà espressa da Benedetto XVI.
Papa che ebbe un ruolo cruciale nel processo di canonizzazione della Beata Angela da Foligno. Nell’udienza generale del 13 ottobre 2010 in piazza San Pietro, infatti, Benedetto XVI aveva parlato ai fedeli di Angela Foligno, ricordandola come “grande mistica medievale vissuta nel XIII secolo”. “La vita di santa Angela comincia con un’esistenza mondana, abbastanza lontana da Dio – aveva spiegato in quell’occasione Benedetto XVI -. Ma poi l’incontro con la figura di san Francesco e, finalmente, l’incontro col Cristo Crocifisso risveglia l’anima per la presenza di Dio, per il fatto che solo con Dio la vita diventa vera vita, perché diventa, nel dolore per il peccato, amore e gioia. E così parla a noi santa Angela. Oggi – aveva quindi proseguito il Santo Padre – siamo tutti in pericolo di vivere come se Dio non esistesse: sembra così lontano dalla vita odierna. Ma Dio ha mille modi, per ciascuno il suo, di farsi presente nell’anima, di mostrare che esiste e mi conosce e mi ama. E santa Angela vuol farci attenti a questi segni con i quali il Signore ci tocca l’anima, attenti alla presenza di Dio, per imparare così la via con Dio e verso Dio, nella comunione con Cristo Crocifisso”. Sempre Papa Ratzinger – come ricordato poi qualche tempo dopo da Francesco – aveva concesso, nell’udienza del 20 dicembre 2012, al Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato, di procedere verso la canonizzazione per equipollenza, portata poi a compimento il 9 ottobre 2013 da Papa Francesco.
(foto AgenSir – Patriarcato Maronita)