Metanodotto a Colfiorito, “realtà entro il 2028”
Plestia, Annifo e Collelungo i luoghi in cui il “Coordinamento no gasdotto” evidenzia possibili criticità sismiche, oltre ai timori per l’impatto sulle falde acquifere e sui boschi. Sull’opera, definita da Draghi “strategica”, c’è solo uno studio di fattibilità: occorreranno indagini geognostiche approfondite. La seconda commissione pronta a chiedere un incontro a Snam.
Fra sei anni il metanodotto Sulmona-Foligno sarà realtà secondo le previsioni di Snam Rete Gas Spa, che nel 2028 “ritiene di poter concludere i lavori”. La valutazione temporale emerge dalle sei pagine di delibera con cui l’ex presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, lo scorso 12 ottobre aveva impresso una forte accelerazione sulla realizzazione dell’opera, definendola “strategica” e imponendo di “superare il dissenso emerso in conferenza di servizi” e “consentendo la prosecuzione del procedimento di autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’opera denominata ‘Metanodotto Sulmona Foligno DN 1200 (48”), DP 75 bar’, nel rispetto delle prescrizioni”.
Un’opera della quale si parla da oltre 11 anni: per la sua realizzazione si dovranno recepire le prescrizioni di cui al decreto di Valutazione di impatto ambientale n. 70 del 7 marzo 2011, ma anche – come stabilito da Draghi – le verifiche svolte da un ente terzo individuato nell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) “con specifico riguardo alla mappatura delle faglie note presenti lungo il tracciato del metanodotto”. Tracciato che si sovrappone alla dorsale appenninica, attraversata da faglie attive. Non solo: “In base a tale mappatura, per i tratti dove emergono particolari criticità, il medesimo ente terzo dovrà valutare, sulla base dei dati disponibili, la risposta sismica locale a fini della verifica del progetto e dell’individuazione delle soluzioni costruttive più idonee, comportanti parametri più stringenti rispetto a quelli previsti dal decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 17 gennaio 2018, recante un aggiornamento delle ‘Norme tecniche per le costruzioni’”.
“NO GASDOTTO”: IN CASO DI SISMA
“UNA PICCOLA BOMBA ATOMICA”
Così il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, attorno al quale restano forti le perplessità del “Coordinamento no gasdotto Snam”, che lo scorso 13 novembre aveva inviato una lettera aperta al sindaco del Comune di Foligno, ai componenti della Giunta, ai consiglieri e a tutti i cittadini e residenti in Umbria riguardo la “Rete Adriatica Snam”. Il referente locale Aldo Tosi alla Gazzetta ha spiegato le principali criticità del progetto: su tutte la natura sismica del territorio di Annifo e Colfiorito. Proprio qui, nel cuore dell’Appennino e delle faglie che non “dormono” mai, Snam vorrebbe costruire il mega gasdotto “con tubi da 1,20 m di diametro, in certi punti sino a 5 metri di profondità e con una fascia di ‘rispetto’ – spiega Tosi – di 20 metri per ogni lato, che si ridurranno della metà in caso di attraversamento di aree pregiate dal punto di vista naturalistico”.
“Sottoponiamo alle istituzioni pubbliche alcuni quesiti in merito al progetto riguardan te la Rete Adriatica Snam e TAP, per nostra precisa intenzione di conoscere la loro at- tuale posizione sullo scottante argomento”.
Così il Coordinamento, che chiede: “Siete favorevoli o contrari al suddetto progetto? Specifichiamo che è un metanodotto di trasporto e non di distribuzione, destinato a servire il Nord Europa senza diramazioni nel territorio nazionale”. E ancora: “Pensate che gli abitanti di un territorio e i loro diretti rappresentanti, quali i sindaci, abbiano il diritto di essere resi partecipi del progetto riguardante una ‘grande opera’ quale quella in questione?”. E ancora: “Ritenete che la sismicità dell’area rappresenti un grave ostacolo alla realizzazione ed al corretto funzionamento di questa infrastruttura potenzialmente devastante, che in caso di incidenti su zone più predisposte al rischio, avrà l’impatto di una ‘piccola’ bomba atomica?”. Infine: “Ritenete che i dissesti idrogeologici che l’opera comporterà giustifichino il suo rifiuto?”. “Ricordiamo – rammenta il comitato – che le precedenti autorità regionali dell’Umbria si sono più volte espresse contro la costruzione della ‘Rete adriatica Snam’, supportate da relazioni tecniche da loro stesse commissionate. L’ultimo documento ufficiale in proposito è la Deliberazione dell’Assemblea legislativa del 30 settembre 2014, n. 357”… (Continua…)
Di FEDERICA MENGHINELLA
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