poverty-g068c2305c_640

I VECCHI POVERI DI PRIMA

Quando si getta lo sguardo sulla povertà in Italia ci si accorge che non avviene niente di nuovo. I diversi studi che periodicamente descrivono il fenomeno offrono sempre indicazioni simili. Forse proprio la staticità dello scenario è il fatto più drammatico.

Le categorie sociali colpite sono sempre le stesse. L’immagine, che viene ricostruita dai dati, si ripete nel tempo, è cristallizzata. La situazione è ancora più grave se si considera che in questi ultimi anni sono state introdotte misure che avrebbero dovuto allentare la pressione proprio su quelle persone.

Il recente rapporto dell’Istat sulla povertà evidenzia la stabilità del fenomeno, che dopo essere cresciuto nel 2020 per via della crisi economica conseguenza della pandemia, non ha visto una diminuzione nell’anno seguente e per il futuro le previsioni non offrono molte speranze per un cambio di tendenza.

Ancora una volta sono le famiglie nel Mezzogiorno, le più giovani, le famiglie con più di tre figli e le famiglie composte da cittadini stranieri a essere colpite con più forza. La povertà assoluta tocca 9,4 milioni di persone, il 7,5% delle famiglie residenti in Italia.

Il dato più allarmante lo osserviamo quando ci si concentra sui minori

DI ANDREA CASAVECCHIA

TI INTERESSA QUESTO ARTICOLO?
Per leggerlo integralmente
ABBONATI ALL’EDIZIONE DIGITALE O CARTACEA
CLICCANDO QUI
OPPURE CERCA LA GAZZETTA DI FOLIGNO IN EDICOLA

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content