L’Umbria ce la può fare, ma occorrono scelte coraggiose
Una analisi sul governo della regione, ad un anno dalle elezioni
È trascorso un anno dalle ultime elezioni regionali: la coalizione politica che governa non è cambiata, ma la realtà sociale, civile ed economica della Regione sta rapidamente peggiorando e pochi sembrano avvertire la necessità di scelte coraggiose per il “bene comune”. Penso alla crisi economica che ha investito il mondo, ma che ci tocca direttamente, anche se gli effetti, da noi, sono arrivati con un certo ritardo.
Il ritardo è dovuto al fatto che il nostro tessuto produttivo è prevalentemente costituito da piccole e medie aziende, la nostra economia è prevalentemente pubblica e molti lavoratori sono dipendenti e pensionati. In queste condizioni occorrono provvedimenti capaci di garantire economicità, efficienza, semplificazione ed efficacia; occorrono strumenti che coinvolgano tutti i soggetti, dalle Istituzioni, che devono promuoverli, agli Enti, le Imprese e le Associazioni. Non si può più sentir dire che l’Umbria è una Regione piccola e solida dove ancora si vive bene, solo perché non si vuole cambiare. C’è un disagio forte che tocca in primo luogo i giovani: sono allarmanti gli indici relativi alla tasso di disoccupazione ed al consumo di droga dove abbiamo un triste primato.
Qui dobbiamo però essere consapevoli che la sola repressione o la ricerca del minor danno possibile non bastano e che è indispensabile un’autentica cultura della prevenzione, perché ogni giovane scopri la bellezza della vita e il senso della responsabilità individuale. Faccio solo un esempio di quello che le istituzioni potrebbero promuovere, in sinergia con tutti i soggetti coinvolti per prevenire il disagio giovanile o recuperarlo: l’esperienza della concessione delle “borse lavoro” per giovani. Circa le situazioni che stanno cambiando, vorrei almeno accennare alla necessità di ammodernare e semplificare l’impianto istituzionale in vista anche delle riforme del federalismo regionale, avviato con la legge sul fisco comunale. È indispensabile riconsiderare anche le forme di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica in quanto rappresentano le basi di ogni democrazia. A proposito del federalismo, auspico che il Governo provveda subito all’emanazione di decreti che permettano la liberalizzazione della gestione di alcuni servizi pubblici (rifiuti, acqua, trasporti…) i cui oneri ricadono sulle tariffe che pagano i cittadini, al fine di smantellare Enti inutili, sociètà private con capitale pubblico dove l’Ente pubblico è di fatto erogatore del servizio, fissa le tariffe e nel contempo svolge le funzioni di vigilanza e controllo.
Questa legislatura, non si è ancora caratterizzata per le scelte fatte dalla Giunta, ma mi auguro che presto la presidente Marini riesca ad attuare quanto annunciato nel Suo programma di insediamento. Al riguardo, è indispensabile che le scelte capaci di garantire lo sviluppo sociale e civile della nostra Regione siano supportate da una condivisione più larga possibile che proviene anche dalle istanze della società civile, oggi non più sonnolenta e remissiva, ma desiderosa di stare al centro dei processi innovativi per contribuire al bene degli umbri. Ho molto apprezzato alcune iniziative della Chiesa Umbra quali: quella del 28 febbraio alla sala dei Notari di Perugia, con il Prof. Galli Della Loggia e l’On Amato, che ha suscitato a livello politico qualche mugugno; la lectio magistralis del Cardinale Bagnasco dell’11 marzo all’Università di Perugia – un incontro davvero storico, per il luogo in cui si è svolto, per la folla che vi ha partecipato e per le parole del Cardinale che ha testimoniato la fiducia della Chiesa nei giovani, invitandoli a trovare ideali alti -; il terzo convegno delle “Città in rete in terra d’Umbria” (Deruta, Massa Martana, Montefalco, Norcia e Spoleto), avvenimento in programma il 19 marzo a Deruta su iniziativa di alcuni Comuni insieme alla Diocesi di Perugia e a varie Associazioni. Questo incontro sta a testimoniare che l’Umbria vuol essere un laboratorio dove governo e cittadini intendono operare nell’interesse della collettività in un clima di fraternità. Temi del convegno: “La famiglia fulcro della società”, “La famiglia e la città, insieme per educare alla fraternità universale”. Modera il Direttore di Avvenire Marco Tarquinio; intervengono la Presidente Marini, Mons. Bassetti Arcivescovo di Perugia, l’On. Carlo Giovanardi ed il Cardinale Ennio Antonelli.
© Gazzetta di Foligno – ENRICO SEBASTIANI