Marco Caprai

Cinquant’anni per la cantina Caprai

Sabato 13 novembre la cantina Arnaldo Caprai festeggerà mezzo secolo di vita con un’etichetta celebrativa. Fra i successi di ieri e i progetti di domani, Marco Caprai annuncia il primo bilancio aziendale di sostenibilità in Umbria e un progetto di formazione teatrale per “raccontare” il Sagrantino.

Nozze d’oro fra la cantina Arnaldo Caprai e il territorio del Sagrantino. L’azienda fondata nel 1971 dal signor Arnaldo, imprenditore folignate di successo nel settore tessile, nacque dall’acquisto della tenuta Val di Maggio: tre gli ettari di vigneto. Oggi molte cose sono cambiate: gli ettari sono diventati 170 e ad Arnaldo è succeduto il figlio Marco che, divenuto ambasciatore del Sagrantino di Montefalco nel mondo, si prepara a festeggiare un anniversario importante. Cinquanta anni di storia e di traguardi non solo per la Arnaldo Caprai, ma per tutto il territorio e il com- parto vinicolo italiano. Per celebrarli sabato 13 novembre al Museo di San Francesco di Montefalco la cantina presenterà un’edizione limitata di Montefalco Sagrantino Docg, con una preziosa etichetta celebrativa da col-lezione in oro zecchino firmata dall’artista di calibro internazionale Paolo Canevari. “Cinquant’anni fa – racconta alla Gazzetta di Foligno Marco Caprai – finiva la mezzadria e si spopolavano le nostre campagne. Stavamo per assistere alla grande crisi dell’agricoltura, alla distruzione del valore più importante: la nostra terra. Mio padre aveva capito che poteva salvarla trasformando l’agricoltura in un’impresa, legandola al territorio. Credo sia stata un’intuizione straordinaria: abbiamo avuto la visione di un percorso che ci ha portato oltre i risultati sognati. Dopo due straordinarie crisi, quella del 2008 e questa dovuta alla pandemia, oggi siamo di fronte alla possibilità di far fare un grande salto a questo territorio”.

Premi e riconoscimenti internazionali sono arrivati puntualmente negli anni: in molte cose – come con il progetto Green Revolution – ha anticipato i tempi. Quali novità per il futuro? 
“Dal 2013 siamo aula didattica dell’Its dell’Umbria per il vitivinicolo. Formiamo tecnici altamente specializzati, così come accade nel settore meccatronico per le grandi aziende dell’aerospazio sul territorio. Il nostro Its diploma tecnici specializzati per la nuova agricoltura: il settore è di fronte a una vera e propria rivoluzione digitale e avremo bisogno di persone sempre più formate su professionalità che fino a poco tempo fa non sembrava avessero a che fare con l’agricoltura. Ecco, dunque, gli esperti digitali, gli esperti di comunicazione e quest’anno aggiungiamo anche un modulo di teatro”

Teatro per promuovere il vino?
“Certo, abbiamo sempre più l’esigenza di raccontare quello che si fa in agricoltura. E crediamo sia importante narrare il territorio dal vivo, usando il giusto approccio e le giuste tecniche. Il teatro è un grande racconto: tutti parlano di storytelling…(…)

di FEDERICA MENGHINELLA

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