Così può rinascere il San Giovanni Battista
Nomina dei primari e “messa in rete” delle professionalità sanitarie fra ospedali vicini: ecco la ricetta di Raffaele Zava, nome eccellente della sanità locale
Il nome di Raffaele Zava si sovrappone alla storia della sanità folignate e del nosocomio cittadino per oltre 40 anni: era il 1979 quando cominciò a lavorare all’ospedale di Foligno e fu, nel 1998, uno dei tre responsabili regionali della neonata Centrale operativa dell’Emergenza sanitaria “118”.
Una lunga carriera al servizio della Sanità pubblica nel corso della quale Zava ha guidato da primario il reparto di Anestesia e Rianimazione del San Giovanni Battista per molti anni, sino a diventare direttore del Diparti- mento di Emergenza-Urgenza dell’Asl Umbria 2. Una storia di passione e competenza che si era conclusa, formalmente, tre anni fa con la quiescenza: durante la piena emergenza Covid però Zava è tornato a lavorare, fra l’altro, da volontario per il Comune di Spello. Parlare con lui dell’ospedale di Foligno, dei suoi problemi, delle prospettive della sanità umbra significa approfondire il tema con un testimone d’eccellenza.
Zava, da qualche tempo si discute dei problemi dell’ospedale di Foligno e del timore di una sua dismissione. Secondo lei di cosa ha bisogno il San Giovanni Battista per interrompere questa spirale negativa?
“Il tema è reale e i problemi ci sono. Innanzitutto credo che la prima necessità sia quella di ricoprire il posto dei primariati vacanti: mi risulta che non abbiamo primari in Anestesia e Rianimazione né a Foligno né a Spoleto; manca il primario di Cardiologia e anche di Oculistica e pure di Ortopedia. In Ginecologia il reparto è retto dal primario di Spoleto, con cui c’è stato un accorpamento. Può, quest’ultima, essere una buona scelta, ma occorre che il metodo venga stabilito. I primariati vacanti sono retti da dirigenti di I livello cui viene assegnata tale funzione ma è come se il reparto fosse ‘commissariato’: si manda avanti il lavoro quotidiano ma è impossibile pianificare”
Perché questi concorsi non vengono indetti?
“Non so, di certo sarà fondamentale poter prendere visione del nuovo piano sanitario regionale per comprendere la direzione che si vuol prendere per il futuro, per capire quale funzione avranno gli ospedali e quale le strutture territoriali”…
di FEDERICA MENGHINELLA
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