Schermata 2021-06-23 alle 08.22.35

Foligno e l’arte, un tesoro da comunicare

È una bella mattina di sole e il professor Italo Tomassoni, critico d’arte, saggista, curatore, cofondatore e direttore artistico del Ciac di Foligno, mi accoglie nel suo studio in piazza della Repubblica. Ci sediamo sulla terrazza di quel palazzo Orfini da cui uscì la prima copia a stampa della Divina Commedia e, mentre dal basso arrivano grida di bambini e il vociare della vita che riprende dopo lunghi mesi di coprifuoco, parliamo delle prospettive per l’arte contemporanea a Foligno.

Professor Tomassoni, da dove ripartirà il Ciac di cui lei è fondatore e direttore artistico, dopo questa lunga chiusura?

“Quando è scoppiato il primo lockdown avevamo già pronta, per essere inaugurata, una grande retrospettiva di Shozo Shimamoto (1928-2013), grandissimo artista giapponese del gruppo Gutai. Attraverso la Fondazione Morra di Napoli abbiamo ottenuto un congruo numero di opere particolarmente significative per un’antologica. Tutto era stato definito: il piano di fattibilità, le assicurazioni, i trasporti, il catalogo e una presentazione critica dell’opera. La mostra si sarebbe dovuta inaugurare ad aprile 2020. Naturalmente è stato impossibile, ma siamo riusciti a ‘con- gelare’ a Napoli tutti i capolavori destinati a Foligno. Sarà dunque la prima mostra che verrà inaugurata in condizioni di sicurezza quando la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno lo riterrà opportuno”…

di FEDERICA MENGHINELLA

 TI INTERESSA QUESTO ARTICOLO?
Per leggerlo integralmente
ABBONATI ALL’EDIZIONE DIGITALE O CARTACEA
CLICCANDO QUI
OPPURE CERCA LA GAZZETTA DI FOLIGNO IN EDICOLA

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content