Ristoratori fra dubbi e speranze in vista della riapertura
Bar e ristoranti hanno segnato negli ultimi anni la ripresa economica della città di Foligno, dando nuovo slancio all’economia locale. Del 2018 l’indagine della Gazzetta che spiegava, dati Unioncamere alla mano, come negli ultimi dieci anni (2007-2017) fosse aumentato del 55% il settore ristorazione-alberghiero in città (calando intanto dell’11,7% il settore costruzioni, del 27,8% il manifatturiero, del 16% l’agricoltura).
Un “effetto movida” esploso con un ulteriore +50% nei tre anni successivi. Dalle 187 attività del 2007 si è passati alle 375 del 2020, raddoppiandone il numero in 13 anni (+100,5%). Una rinascita conquistata dopo i lavori post sisma e quelli di ripavimentazione, e cominciata da via Gramsci, luogo di vita notturna e giovanile di grande richiamo. Da qui l’avvio di numerose e qualificate attività di ristorazione che oggi, purtroppo, sono messe a dura prova dalla pandemia.
Qual è lo stato di salute di un settore tanto importante per la città? Abbiamo chiesto ad alcuni ristoratori un bilancio dell’attività di asporto e le loro valutazioni circa la riapertura annunciata per il prossimo 26 aprile, con coprifuoco alle 22 e coperti solo all’esterno…
Di FEDERICA MENGHINELLA
TI INTERESSA QUESTO ARTICOLO?
Per leggerlo integralmente
ABBONATI ALL’EDIZIONE DIGITALE O CARTACEA
CLICCANDO QUI
OPPURE CERCA LA GAZZETTA DI FOLIGNO IN EDICOLA