Fratelli Tutti: storia di una vocazione
Mi chiamo Sonila, sono nata in Albania, durante la dittatura comunista. Vengo da Tirana da una normale famiglia albanese, mia madre è musulmana e mio papa cattolico. Diciamo, che, pur essendo molto credenti, nessuno di loro due è praticante. Nonostante ciò, a noi figli hanno dato una educazione forte in Dio, come unico Padre di tutti gli esseri umani.
L’apertura delle chiese in Albania negli anni ’90 mi ha fatto scoprire che il Dio unico per me aveva un viso e un nome: Gesù Cristo. Mi sentivo tanto entusiasta di questa nuova relazione con il Signore, che ogni giorno cresceva dentro di me. I miei genitori mi hanno lasciato libera di scoprire e scegliere quello che era importante per me! L’incontro con Madre Teresa mi ha colpito molto e ho cominciato subito a seguire le sue sorelle. Dico sempre che loro sono state il mio “Giovanni Battista”. Con loro ho scoperto la Bibbia, e lavorando con i poveri mi hanno mostrato il Cristo, e per questo sono loro molto riconoscente. È in questa esperienza che è cominciata la mia vocazione, l’amore di Dio attraverso gli altri, i poveri, a cui nessuno pensa. Il Vangelo di Matteo 25 è diventato la mia bussola.
A 18 anni volevo cambiare il mondo e andare in India per diventare una nuova “Madre Teresa”; facevo parte di un gruppo di preghiera diretto dai Gesuiti. La spiritualità Ignaziana mi ha aiutata tanto, per un giusto discernimento, con questo gruppo ho conosciuto la Comunità Ecumenica di Taizè.
Il soggiorno presso di loro ha inciso sulle scelte della mia vita, Taizé è stato per me uno “choc dei sensi”. Ho incontrato il mondo, la diversità, l’apertura all’altro, la chiesa universale, ognuno era unico e accettato come era. Lì ho anche conosciuto Liliana e da 20 anni la nostra amicizia è diventata sempre più forte. Sono ritornata a Taizé ogni anno. Nel 1997 sono restata per un anno, là ho incontrato le Sorelle di Saint André di spiritualità ignaziana. Ho trovato la mia perla rara: da una parte tutto il loro lavoro con i fratelli a Taizé e dall’altra parte la spiritualità Ignaziana. Ero felice ma, come potete immaginare, i miei non tanto. Ci è voluto del tempo perché accettassero la mia scelta…
LILIANA E SONILA
TI INTERESSA QUESTO ARTICOLO?
Per leggerlo integralmente
ABBONATI ALL’EDIZIONE DIGITALE O CARTACEA
CLICCANDO QUI
OPPURE CERCA LA GAZZETTA DI FOLIGNO IN EDICOLA