In un angolo di città, il culto della Madonna dei Bagni
Forse pochi se ne sono accorti. Ma quando da Piazza della Repubblica si imbocca via Gramsci, volgendo lo sguardo a sinistra verso quello che una volta era il Palazzo di Città, a circa tre metri di altezza si trovano due ciotole di ceramica incastonate nel muro. Di cosa si tratta e, ancora, perché si trovano lì? La curiosità, dopo una veloce ricerca, viene soddisfatta da un esauriente saggio scritto qualche anno fa a quattro mani da Piero Lai ed Emanuela Cecconelli. I due tondi di ceramica non sono altro che i resti di due ciotoline votive in smalto rosato ed impasto grigio. Quello che si vede oggi è solo il fondo dipinto delle ciotole che, con ogni probabilità, avevano inizialmente un diametro di 10,5 centimetri. Nella prima è dipinto Sant’Antonio da Padova che tiene con la mano sinistra il giglio e con la destra un libro aperto su cui siede Gesù Bambino raffigurato nudo e con il globo terrestre sormontato dalla croce. Nella seconda, invece, è dipinta la Madonna col Bambino, ma nella variante iconografica della cosiddetta Madonna dei Bagni, la Vergine è raffigurata a mezzo busto su una falce di luna con il Bambino nudo che tiene in mano il globo con la croce. […]
MAURO SILVESTRI
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