“Vi racconto il mio Fellini”
Nel centenario della nascita del celebre regista, un ritratto inedito dalla viva voce dell’attore Elio Pandolfi, doppiatore tra i più amati di Fellini. Un intenso amarcord fatto di incontri, voci, emozioni, celebrità che hanno fatto nel mondo la storia del cinema
Buona la prima! “E meno male – racconta Elio Pandolfi con ironia – perché quella volta, sul set di Satyricon Federico Fellini mi chiese di improvvisare al doppiaggio un grammelot, una lingua inesistente che inventai mescolando suoni e parole tedesche in accento russo!”. Una sfida delle tante. Molte altre sono state infatti le imprese che Pandolfi, attore poliedrico, cantante, doppiatore dal talento straordinario, ha compiuto al fianco del grande regista italiano.
Lui, parola di Tullio Kezich, “è stato tra i doppiatori preferiti di Fellini”, uno di quelli senza i quali il cinema di Fellini non sarebbe stato lo stesso. Così nel centenario della nascita del regista con il pianista Marco Scolastra, amico di Elio nella vita e di recital in scena, ci siamo diretti a Roma, nella casa museo dove l’inossidabile artista ci ha accolti con la verve di sempre.
Lui che adora la nostra città, che qui avrebbe anche potuto scegliere di vivere, ci ha svelato il suo Fellini, quello che al doppiaggio gli metteva un braccio intorno alle spalle per costruire insieme, in modo estemporaneo, battute, voci, suoni, linguaggi.
Sul suo tavolo pile di libri; uno è su Palazzo Trinci, un altro sull’Umbria. Sulle pareti scorrono le più celebri pagine dello spettacolo italiano che lo hanno visto protagonista – uscito dall’Accademia Silvio D’Amico nel 1948 – in teatro, Tv, alla radio, al cinema, nel varietà e nell’operetta. E nel doppiaggio dove ha prestato la sua voce a modulazioni e invenzioni incredibili, un vero “uomo-orchestra”, con un palmarès di 605 personaggi, reali o immaginari. (…)
PIA FANCIULLI
(Foto di Francesco Fratta)
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