La Gonzaga industria del turismo folignate
Abbiamo intervistato Venanzio Pazzani, proprietario dell’Hotel Italia e Carla Talacchia titolare dell’affittacamere Arco Polinori. Entrambi hanno l’attività in centro a Foligno e ci hanno descritto la situazione delle imprese ricettive dell’ospitalità in questo momento, anche se analizzata da due strutture diverse per tipologia e dimensioni
Come sta andando?
Siamo chiusi dall’inizio del lockdown e siamo in linea con il resto d’Italia. Tutte le prenotazioni ad oggi sono state disdette. Non sappiamo fino a quando si protrarrà questa situazione. I dipendenti dell’Hotel Italia sono in cassa integrazione.
Come stavano andando i flussi turistici prima dell’emergenza Covid-19?
Bene, lavoriamo molto con la caserma. Il 90% dei miei clienti (afferma Carla Talacchia) sono ragazzi che vengono a Foligno per fare i concorsi. La caserma garantisce alle strutture ricettive del territorio un numero ingente di arrivi giornalieri. Solo il concorso vfp1 (volontario in forma prefissata per 1 anno) che può durare anche 2-3 giorni, convocava 50-80 persone al giorno ed è stato sospeso. Questo garantiva la continuità del lavoro.
Ed ora?
Sembra che riprenderanno i concorsi da metà giugno con numeri molto ridotti.
E l’Hotel Italia?
La scorsa estate abbiamo lavorato anche grazie ad un corso di perfezionamento musicale che ha visto impegnati giovani musicisti da tutta Italia. Inoltre abbiamo avuto diversi clienti che giungono a Foligno per le gare di danza, pur non raggiungendo i numeri degli anni dal 1995 al 2005 quanto arrivavano 70.000 persone da tutta Italia. La caserma rimane sempre la nostra “industria del turismo”.
Altre forme di turismo?
Stavamo registrando un incremento dei turisti che sfruttavano la centralità di Foligno come posizione strategica per visitare un po’ tutta l’Umbria, anche se in percentuale minore rispetto alle altre forme (…)
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Paola Pompei
