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“Rugbisti, stringiamo i denti”

Intervista al direttore tecnico del Foligno Rugby Marian Neagos

Senior, Under 16, Under 14 e cinque squadre di minirugby per un totale di 140 tesserati tra i 30 ‘energumeni’ della Prima Squadra, i 98 giovani talenti del futuro e i 12 membri dello staff. È il Foligno Rugby, fermo a causa del Coronavirus, che aspetta di ripartire.

Direttore tecnico Marian Neagos, come sta vivendo questo tempo senza palla ovale?

I primi giorni non è stato per niente semplice passare dallo stare tutti i giorni al campo con il fischietto attaccato al collo allo stare chiuso in casa. Dopo un primo periodo di riflessione per capire cosa fare, io e gli altri membri della società ci siamo subito attivati.

E cosa avete fatto?

Finché è stato possibile uscire siamo andati al campo e abbiamo fatto dei mini video-guida che condividevamo sui social, in cui io eseguivo dei semplici esercizi per far continuare i nostri piccoli rugbisti a fare sport. Poi, a cadenza settimanale, gli allenatori del settore giovanile hanno iniziato a far incontrare i ragazzi e i bambini via Zoom. Per i più piccoli hanno organizzato attività ludiche: disegnano tutti insieme, costruiscono piccoli pupazzi con la pasta di sale, raccontano storie. Quelli dell’Under 16, invece, fanno regolarmente allenamento in videoconferenza ripetendo quello faccio io. All’inizio è stato un po’ complicato: io ero abituato al campo e quindi i ragazzi mi sentivano in camera che urlavo dallo schermo del loro computer… sembravo un po’ fuori di testa (ride). Piano piano, con lo staff di preparazione atletica, abbiamo capito quali sono gli esercizi più indicati da poter fare anche a casa. Sta venendo fuori un bel lavoro.

La stagione come stava andando?

Bene: i numeri della Juniores erano in crescita e anche i Senior stavano facendo un bel campionato. C’è un po’ di dispiacere per come si è conclusa l’annata dal punto di vista sportivo.

Il futuro?

Seguiamo ogni decreto per cercare di capire quello che potremo ricominciare a fare, soprattutto le linee guida a livello sanitario, perché il nostro è uno sport di contatto. Non sarà un problema tornare ad allenarsi: l’allenamento può essere strutturato in base alle regole che ci saranno date. Il problema è nella competizione vera e propria: conoscendo chi gioca a questo sport non penso che si lascerà abbattere troppo da questo fatto, ma sono convinto che la situazione non sarà più come prima e il gioco ne risentirà. Per il resto volevamo fare un progetto di minirugby con le scuole elementari in collaborazione con il CSI Foligno e anche uno con la Carducci, ma fino a quando la situazione non migliora resta tutto in sospeso.

Dal punto di vista economico ci sono delle conseguenze per il Foligno Rugby?

Per adesso non sembra, ma ancora non si sa con certezza. Ho parlato con il presidente e mi ha rassicurato sul fronte sponsor. La settimana scorsa ho partecipato anche alla riunione della Federazione e ci è stato detto che ci staranno accanto con degli incentivi.

Un messaggio per i tifosi e i rugbisti della città?

Dico di stringere i denti. Come tutto passa, anche questa cosa passerà e torneremo tutti quanti a divertirci insieme. Speriamo il prima possibile.

GABRIELE GRIMALDI

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