Forno Cesarini, allori per le ‘pesche’ dall’Accademia della Cucina Italiana
Da un impasto morbido allo yogurt, una lunga lievitazione e la cottura al forno, nascono le “pesche” soffici e gustose del forno Cesarini di Sant’Eraclio a Foligno, che per la straordinaria bontà si sono meritate un riconoscimento di levatura nazionale: il premio “Massimo Alberini 2019” dell’Accademia italiana della cucina. 180 grammi di bontà divisi in due parti legate e colme di crema chantilly che arriva al palato come una piacevole sorpresa. All’esterno, si possono vedere e gustare i granelli di zucchero e un delicato bagno di alchermes. Una squisitezza che non è passata inosservata ai clienti e neppure agli assaggiatori ufficiali dell’Accademia che, circa un anno fa, tramite un loro rappresentante sul territorio hanno proposto al forno Cesarini di porre le pesche all’attenzione dell’Accademia. Così, a distanza di un anno, la delegazione di Foligno ha dato la notizia del riconoscimento: il premio “Massimo Alberini” che viene assegnato “a quegli esercizi commerciali – si legge in una nota – estranei all’Accademia che da lungo tempo, con qualità costante, offrono al pubblico alimenti di produzione propria, lavorati artigianalmente con ingredienti di qualità eccellente e tecniche rispettose della tradizione del territorio”. Nello specifico, al forno Cesarini è andato il merito “dell’eccellente produzione di prodotti da forno e pasticceria” grazie alla regina indiscussa delle paste: la “pesca”. È lei che ha saputo attirare l’attenzione su di sé e su tutte quelle bontà sfornate ogni giorno dalla famiglia Cesarini nel forno di Sant’Eraclio con un lavoro che va avanti da 45 anni. E anche lei, la “pesca”, può vantare circa trent’anni di vita e in tutto questo lungo periodo di tempo è stata rielaborata e resa speciale per come la conosciamo noi oggi e per come viene apprezzata dai tanti clienti che tornano ad acquistarla ogni settimana portandola anche al di fuori dell’Umbria: la sua dimensione “extra”, abbinata alla leggerezza dell’impasto (perché non è fritto) nascono dall’impegno e dai sacrifici di un’intera famiglia a partire da papà Luciano e mamma Lucia andando a coinvolgere, anno dopo anno, i tre figli Valerio, Daniele e Gabriele.
Un lavoro che inizia quando gran parte delle persone vanno a dormire, verso le 23. Nel silenzio della notte, si accendono le luci e il forno che lentamente raggiunge le temperature più elevate. Intanto, mani esperte iniziano a lavorare quella polvere bianca meravigliosa che è la farina, un tesoro che nelle mani giuste si trasforma in qualcosa di straordinario. Le ore passano e il primo ad essere infornato è il pane, che lascia il posto alla pizza e infine alle paste e ai dolci più delicati. Un susseguirsi di profumi, di forme e di colori di tutti quegli ingredienti che arricchiscono e decorano le tante prelibatezze appena sfornate. Ma la notte è lunga e il lavoro del fornaio è faticoso e si protrae anche dalla mattina fino a sera con la vendita e la preparazione per il giorno successivo. Nonostante tutto, la volontà di creare un prodotto artigianale unico e di qualità è più grande della fatica che pesa sul corpo e nella mente. L’impegno e i sacrifici di una vita sono ripagati dal consenso dei clienti e dai riconoscimenti che arrivano inaspettatamente e ridanno nuova linfa ed energia per andare avanti e migliorarsi giorno dopo giorno. Con questa storia, con questo lavoro e con l’impegno e la passione di una vita, il forno pasticceria della famiglia Cesarini (che ha i propri punti vendita sia a Sant’Eraclio che a Borroni di Foligno) si è meritato il plauso dell’Accademia italiana della cucina: “Un premio che ci regala una grande soddisfazione – ha precisato Valerio Cesarini a nome di tutta la famiglia – innanzi tutto ci viene consegnato da un ente di assoluta autorevolezza e poi ci gratifica e ci ripaga degli sforzi professionali che portiamo avanti ogni giorno, dandoci lo stimolo a proseguire su questa strada che è fatta di artigianato, passione e impegno”.
MAURA DONATI