C’è una famiglia di Foligno a Wuhan
Nella città cinese di Wuhan, dove è scoppiata l’epidemia del coronavirus, ci sono dei folignati: papà Arnaldo, mamma Susanna e i loro figli vivono lì da circa cinque anni. La famiglia folignate sarebbe dovuta rientrare domani, 25 gennaio, poiché non gli è stato rinnovato il visto ma è stata fermata all’aeroporto. I voli nazionali e internazionali da Wuhan sono stati soppressi a causa del virus. In questo momento, i nostri concittadini sono in contatto con l’Ambasciata d’Italia di Pechino per capire come procedere. Contattati dalla Gazzetta hanno preferito non rilasciare un’intervista, aggiungendo di sperare solo che la situazione si sblocchi presto. Sono una ventina gli italiani a Wuhan e tutti raccontano di una città fantasma: le strade sono deserte, i mezzi pubblici sono bloccati, i generi alimentari nei supermercati stanno esaurendo. Nella città è scattato l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici per evitare il contagio. Wuhan è una metropoli di 11 milioni di abitanti, mentre sono all’incirca 600 i contagiati e 25 le morti registrate finora considerando anche altri paesi. In Cina sono perfino stati annullati i festeggiamenti del capodanno cinese, per scongiurare un’ulteriore diffusione dell’epidemia. La città è in una vera e propria quarantena su disposizione data dal governo cinese. Il sindaco Zhou Xianwang alla TV di Stato ha dichiarato: “Se non è necessario non venite a Wuhan”. Wuhan è la città in cui ha avuto inizio la diffusione del coronavirus, il quale ha i sintomi influenzali ma poi con le complicazioni può portare al decesso. Il virus sembrerebbe provenire dal contatto fra pipistrelli e serpenti, poi trasmesso all’uomo. L’epidemia è già approdata in Giappone, Hong Kong, Macao, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Singapore, Vietnam e Stati Uniti. Sono quattro i casi sospetti in Scozia, sei in Irlanda, mentre i due sospetti in Francia sono risultati negativi. In ogni caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità non definisce il coronavirus un’emergenza globale.
GIACOMO TONI