download - Copia

Abbandonare la propria area di comodità e rimettere al centro la persona

Il martirio di San Feliciano ci ricorda che questa comunità è sorta intorno alla tomba di un vescovo che ha versato il sangue per il suo popolo. Una persona lontana nel tempo si sacrifica a Foligno e per Foligno: c’è qualcosa di attuale? C’è un significato politico oltre a quello religioso? La memoria dell’uccisione del Santo fondatore della città ci impone di riflettere sul fatto che la cultura della spada porta con sé frantumazione e inimicizia: ancora oggi, per far prevalere ciò che unisce rispetto a ciò che divide, abbiamo bisogno di un surplus di umanità e ragionevolezza. Se è vero che l’energia scaturisce dalla contrapposizione di forze, è altrettanto vero, come recitava uno slogan pubblicitario di qualche tempo fa, che “la potenza è nulla senza controllo”. Non basta creare energia, bisogna anche saperla indirizzare e valorizzare; se il confronto e la contrapposizione, ad esempio, sono momenti irrinunciabili del dibattito politico, è altrettanto vero che un’eventuale convergenza dettata da discernimento, sensibilità e ascolto delle ragioni dell’altro deve essere un’ipotesi da tenere sempre in considerazione.

Un pensiero politico maturo è consapevole del fatto che la complessità del reale non può essere racchiusa in schemi semplici, semplicistici e semplificati. Un approccio infantile all’esistenza, forse riflesso di un latitante processo di crescita interiore, conduce all’esaltazione narcisistica delle proprie convinzioni: tanta ostentata sicumera porta a irridere, denigrare, offendere o aggredire chi la pensa diversamente. La vita politica non ha bisogno di individualismi, primedonne o creature mitologiche che contendono il cielo agli angeli, necessita invece di piedi ben piantati in terra, in grado di compiere passi concreti. E chi ha a cuore il bene comune sa proprio che il primo passo deve essere compiuto per dare attenzione alle istanze dell’altro, ponendo in secondo piano le proprie granitiche certezze. Coltivare il dubbio significa mettere in discussione il proprio orizzonte, uscire dalla “comfort zone”, avere il coraggio di mettere il naso fuori dalla tana delle nostre convinzioni e affrontare la realtà. Invece la sensazione, anche a livello ecclesiale, è sempre la stessa: si fa gruppo per assonanza ideologica, il dissenso viene sbeffeggiato, la strumentalizzazione un’abitudine praticata con manipolativa nonchalance: trame di piccolo cabotaggio volte a centrare bersagli insignificanti. Si è talmente abituati al giogo da non poter immaginare che si possa vivere senza averlo al collo.

Ma la memoria “politica” di San Feliciano indica ben altri obiettivi anche a chi si occupa di comunicazione. Uscire dalla propria “area di comodità” senza essere la stampella di chi governa o la voce di chi dovrebbe fare opposizione. Rimanere liberi, senzienti, pronti al dialogo e intellettualmente onesti. Amare il servizio che si svolge per la città.

Traguardi da perseguire con tenacia per giungere a quello più importante di tutti: rimettere al centro la persona.

ENRICO PRESILLA

0 shares
Previous Post

BEATRICE D’AMERICA, ATTO SECONDO

Next Post

Cannabis, ecco come agisce

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content