ok - Intervista Carbonari

Cambiare per non morire

Maria Grazia Carbonari ex consigliera M5S in Umbria che contribuì a far emergere il caso Sanitopoli commenta la débâcle pentastellata alle Regionali. Ravvisando nella sconfitta una mancata condivisione delle scelte e la necessità di ‘strutturarsi’ per presidiare il territorio. Sulla sua permanenza nel Movimento afferma: “Sto pensando, sono in pausa”.

Consigliera regionale umbra del Movimento 5 stelle dal 2015 Maria Grazia Carbonari mi accoglie nel suo studio di via Roncalli a Foligno. È tardo pomeriggio e la trovo sola, al lavoro. La scrivania ingombra di carte e faldoni suggerisce come la professione di commercialista sia tornata prepotentemente ad occupare le sue giornate. Da domenica scorsa è fuori dal Consiglio regionale, con i risultati elettorali che conosciamo. Dopo aver contribuito in maniera determinante a denunciare il sistema Sanitopoli interno al PD umbro commenta l’alleanza “mortale” con quella parte politica.

Con un post su Facebook ha ufficializzato questa alleanza e molto già si intuiva di quello che è stato.

Sì. Avevo la percezione che in Umbria questo patto civico sarebbe stato molto difficile. Per una serie di motivi: innanzitutto perché la vicenda era fresca. Quindi tutta la comunità umbra era abbastanza scossa, anche dopo il clamore anche a livello nazionale.

Una ‘Sanitopoli’ emersa per il vostro intervento diretto.

Aiutati grazie alla legge Spazzacorrotti che ha dato la possibilità alla magistratura di utilizzare sistemi innovativi di intercettazione. Sicuramente l’input qualcuno lo deve dare e io l’ho dato all’inizio: la prima cosa che feci dopo l’insediamento fu sentire la Corte dei Conti su quale doveva essere il mio comportamento quando ricevevo segnalazioni di reato. Però la Spazzacorrotti ancora non c’era.

Poi succede, per gli strani casi della politica, di ritrovarsi alleati con la parte colpita dalle indagini… Che cosa ha pensato quando le è arrivata questa indicazione?

Il primo pensiero era che non fosse possibile… sia per la freschezza dell’evento sia perché non avevamo tempo per parlare con i nostri attivisti e portavoce in Consiglio comunale. Non c’è stato tempo per condividere la scelta. […]

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