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Foligno grande assente in Consiglio regionale

Foligno scompare dal Consiglio regionale: nessun eletto dal territorio.

Tesei: “Sarà un onore poterla rappresentare”.

Porzi: “No ai paladini di singoli territori”.

Foligno scompare dall’atlante geopolitico umbro: le ultime regionali restituiscono una mappa che esclude dal consiglio regionale la terza città dell’Umbria. Nessun decisore politico locale si farà portavoce delle istanze di un territorio che per anni ha espresso rappresentanti istituzionali fino alle massime cariche regionali. Insieme a Foligno scompare anche ogni rappresentanza dello Spoletino.

Così la nostra Valle Umbra, Rosa dell’Umbria per metà amministrata dal centrodestra (Foligno, Spoleto, Montefalco, Bastia Umbra, Castel Ritaldi) e per un’altra parte ancora del centrosinistra (Bevagna, Assisi, Spello, Trevi) dovrà lottare per farsi largo fra le meglio ambasciate aree del Perugino, dell’Alta Valle del Tevere e del Ternano.

Fuori dalla massima assise umbra il candidato folignate in quota Lega Riccardo Polli e anche la candidata Alessandra Leoni, nona della lista di Fratelli d’Italia. Non ce la fa neanche Riccardo Meloni per Forza Italia. Sul fronte della minoranza esclusi i candidati PD Rita Barbetti e Massimo Sisani; neanche i pentastellati Maria Grazia Carbonari e Fausto Savini riescono ad aggiudicarsi un ruolo politico nella prossima legislatura.

Dalla Valle Umbra arriva però – come obietterebbe qualcuno al di là del Tevere – la nuova presidente di Regione, Donatella Tesei. La coalizione che la sosteneva è stata votata da oltre 255 mila umbri (il 57,55%). A Foligno stessa percentuale: 57,55% per 15.846 voti; nella sua Montefalco Tesei ha raggiunto percentuali impressionanti: 67,81% per 1.936 voti (1.057 i voti per la lista Tesei Presidente).

Foligno è una città che conosco bene – dice alla Gazzetta la neo Presidente su questo tema – e sarà un onore poterla rappresentare; la mia campagna elettorale l’ho iniziata insieme ai sindaci del territorio e questo non è un segnale da poco: nel senso che so perfettamente quali sono le esigenze dei territori e le rappresenta chi le conosce e le vive tutti i giorni. Quindi i sindaci e gli amministratori. Con loro voglio instaurare un rapporto costante, continuo, nell’interesse della comunità. Quindi sicuramente per Foligno ci saranno tutte le attenzioni che merita”.

Circa il legame con il sindaco leghista folignate Zuccarini Tesei parla di “un rapporto molto stretto”. “In ogni caso – continua – conosco il progetto politico di Foligno e so quali sono anche le grandi potenzialità che può e deve continuare ad esprimere; del resto in tempi non sospetti, molto prima della notizia della mia candidatura, mi sono fatta carico delle problematiche della Grandi Officine e delle Ferrovie; su questi temi e su altri sicuramente ci sarà attenzione e rispetto di un territorio importante come quello del folignate”.

Resta il fatto che Foligno è orfana di rappresentanti territoriali non solo in maggioranza ma anche all’opposizione. Qui a cercare bene la rappresentante territorialmente più affine col folignate è la cannarese Donatella Porzi, ex presidente del Consiglio Regionale eletta consigliere del Partito Democratico. Sulla questione della mancata rappresentanza di Foligno afferma: “In passato non mi sono mai sottratta alla disponibilità che era giusto dare a questo territorio – pur già ampiamente rappresentato da diversi colleghi – per cercare di comprenderne le necessità, i bisogni. Con tante parti di questo territorio ho avuto una grande interlocuzione in passato, ma anche quando ero in Provincia. Mi rendo conto però che Foligno e Spoleto non esprimono il loro candidato. Su questo c’è una forma di recriminazione… Mi piace sottolineare che vivo in un paese di trenta persone nel Comune di Cannara, che spesso viene considerato dai folignati come pertinente l’Assisano, dagli assisani il Folignate, quindi paradossalmente non dovrei avere un territorio di appartenenza! (ride). Questa cosa anche durante la designazione delle candidature e della campagna elettorale è stata oggetto di normale discussione, qualcuno ti sente come qualcosa d’altro. Al di là di questo noi dobbiamo – soprattutto sulla scorta del fatto che questa legge elettorale ci consegna un collegio unico – provare a fare uno sforzo e dire che siamo rappresentanti di tutta la Regione. Dopodiché è normale e prevedibile pensare che i territori con i quali si ha l’interlocuzione più frequente siano quelli ai quali uno si affeziona di più. Però mi auguro che ci sia questa disponibilità a non essere i paladini dell’una o dell’altra area, provando a tenerle insieme perché si cresce solo se siamo disponibili ad ascoltare”.

FEDERICA MENGHINELLA

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