Meloni, FI: “A Foligno tempi maturi per un cambiamento”
Riccardo Meloni, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale a Foligno: recentemente avete fatto un bilancio di fine anno. Quali sono i punti da cui il centro-destra riparte in questo 2019?
Abbiamo evidenziato i fallimenti di questa Amministrazione che ha aumentato la tassazione per offrire servizi scadenti. Critichiamo da anni il modo in cui sono state gestite le partecipate; la FILS porterà i libri in tribunale. Senza considerare il tema delle infrastrutture, al palo da anni.
Il centrodestra folignate non ha avuto ancora la prova del governo e finora è stato facile indicare le criticità, ma si avvicinano amministrative cruciali per un eventuale ‘cambio della guardia’. Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega si presenteranno insieme contro centro-sinistra e Cinque Stelle. Già emergono divisioni sull’espressione del candidato sindaco. Al riguardo FI come si sta muovendo?
Nelle città umbre al voto sopra i 15.000 abitanti (Foligno, Perugia, Gubbio, Bastia Umbra, Marsciano, Gualdo Tadino, Castiglione del Lago, Orvieto e Gualdo Tadino) il centro-destra andrà unito. Su queste basi dovremo trovare il candidato cittadino più valido e che possa raccogliere le idee di tutti. A questo si potranno aggiungere delle liste civiche. I tempi per il cambiamento, mi sembra, sono maturi. Le divisioni esistono a Roma, invece i rapporti di Forza Italia a Foligno con Fratelli d’Italia e Lega sono molto solidi: tutti quanti, da sempre, abbiamo fatto opposizione a questa Giunta che non ci è mai piaciuta.
Antipolitica e populismo sono i venti forti che tirano oggi. Giorgio Raggi in un articolo su questo giornale ha parlato dell’attesa di un “demiurgo che risolva l’irrisolvibile”. Quanto peserà in queste amministrative a Foligno la presenza dei Cinque Stelle piuttosto che della Lega?
I cittadini hanno chiesto una buona politica che non sempre c’è stata. Chiedevano, ad esempio, di scegliere il loro candidato Premier, e invece sono stati fatti numerosi Governi attraverso nomine del Presidente della Repubblica. Questo non è piaciuto. La Politica è venuta meno e su questo è nato il populismo. A Foligno dal dopoguerra ad oggi ha sempre governato il Centrosinistra, unico responsabile della situazione attuale. I Cinque Stelle credo che a partire da questo avranno la loro partita da fare, ma se si faranno proposte concrete credo che la Politica possa tornare al centro della vita cittadina.
Veniamo al tema del voto dei cattolici. A Foligno vi alleate con la Lega, in rottura con certi valori cattolici: su tutti quello dell’accoglienza. Qual è la vostra posizione in tal senso?
Noi su alcune questioni dissentiamo dalla Lega ma su altre siamo perfettamente in accordo. Parlando dell’accoglienza che dobbiamo avere verso chi è più sfortunato è evidente che debba essere così. Però – ad esempio – ci stiamo dimenticando dei terremotati, che sicuramente sono persone che hanno bisogno. Inoltre quando Berlusconi ha parlato di un ‘Piano Marshall’ per l’Africa, anni fa, veniva visto come un utopista; ultimamente se ne parla in maniera concreta. È evidente una questione: l’accoglienza non è salvare le persone che arrivano da noi. Occorre intervenire nel loro contesto. Noi non abbiamo la forza e la possibilità – da qui a qualche anno, quando saremo invasi – di dare delle risposte concrete.
Un appunto: circa la futura “invasione” i numeri – in realtà – sono opposti; in Italia arrivano sempre meno migranti e questo non è un buon segnale…
Diciamo che sono state fatte delle politiche ad hoc per contenere gli arrivi. Aveva cominciato Minniti; con Salvini la chiusura dei porti ha creato delle condizioni abbastanza evidenti.
Ma la chiusura dei porti, il decreto sicurezza, non stridono con il concetto di umanità ed accoglienza che dovrebbe essere alla base di ogni valore cattolico?
Credo sia stridente anche l’atteggiamento di inedia verso i Paesi africani, noi dovremmo intervenire lì. L’accoglienza possiamo esercitarla anche in un territorio che non è quello italiano.
Ma qui abbiamo gente senza un tetto. Caritas moltiplicherà – come annunciato – le proprie forze ma esistono situazioni “sospese” e non gestite di gente in strada dopo l’emanazione del Decreto.
Questo magnifico lavoro che fa Caritas e tanti altri soggetti dovrebbe essere compito del Governo. È altrettanto evidente che dovremmo farci carico delle necessità dei cittadini italiani.
Senza fare classifiche tra chi ha bisogno.
No, considerando però una minima territorialità. Fui tacciato di razzismo 4 anni fa perché in Consiglio Comunale – circa i criteri di assegnazione delle case popolari -proposi di dare un punteggio superiore a chi fosse residente a Foligno da oltre 10 anni. Ero “discriminante” anche con i cittadini provenienti da Spello, Trevi, Montefalco: le case popolari le costruimmo con l’Irpef dei contribuenti folignati e trovavo giusto dare un maggior vantaggio a chi contribuì a questa costruzione. Si trattava di una misura non a discapito degli immigrati ma in favore dei folignati. Dopo tre mesi è stata adottata dal Comune di Perugia, che così ha favorito i suoi cittadini.
Chiudiamo con tre idee che Forza Italia e il centrodestra proporranno per candidarsi al governo di Foligno
Ci impegneremo, nel quinquennio, ad abbassare le tasse comunali. Proporremo una città più accogliente e dignitosa nel suo arredo urbano, con bagni pubblici adeguati e soprattutto restituiremo a Foligno la sua centralità in ambito regionale. La Quadrilatero, creata da un governo di centrodestra, è stata una svolta cruciale. Ora occorre creare le condizioni affinché le Marche vengano da noi ad apprezzare le nostre tante ricchezze.
FEDERICA MENGHINELLA