Foligno, coperture vaccinali sopra la media italiana e regionale
Dal Servizio Igiene Pubblica della Usl Umbia 2 arrivano dati importanti per quanto riguarda i vaccini: Foligno supera ampiamente la soglia percentuale di vaccinati che garantisce la cosiddetta ‘immunità di gregge’.
Informazione alla popolazione, attenta pianificazione delle campagne vaccinali e monitoraggio continuo dei loro esiti: è così che la Usl Umbria 2 ha saputo garantire ai cittadini un importante risultato, quello della pressoché totale copertura vaccinale e dunque della cosiddetta ‘immunità di gregge’. Quest’ultima, detta anche ‘immunità di gruppo’ è, in medicina, una forma di protezione indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa della popolazione finisce con il fornire una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.
I dati sono sorprendenti: con riferimento ai residenti di Foligno (nell’arco di tempo dal 2001 al 2016) la copertura vaccinale antipolio in età pediatrica è del 98,72% (fonte: Archivio vaccinale informatizzato USl Umbria 2).
Un dato più che positivo: sul target complessivo di 13724 residenti totali si contano 117 inadempienti ovvero lo 0,85%.
“Questo non significa – spiega il dottor Franco Santocchia, direttore di Presidio dell’ospedale San Giovanni Battista di Foligno e responsabile del Servizio di Igiene e Sanità pubblica – che 117 persone non siano vaccinate: molti risultano non avere più un medico di riferimento e spesso accade che alcuni soggetti lascino la città senza notificare il cambio di residenza”. Dunque una copertura totale, molto più alta del dato nazionale che si ferma al 94,54% (fonte: Ministero della Salute – Aggiornamento 28 febbraio 2018) e di quello regionale: in Umbria la copertura antipolio è del 95,8%: dato che comunque assicura la cosiddetta immunità di gruppo assicurata da una soglia di vaccinati del 95%.
Guardando alla copertura vaccinale per il morbillo Foligno è ancora più virtuosa rispetto ai dati regionali e nazionali: su 13.724 destinatari della campagna sono vaccinati 13500 utenti; 222 gli inadempienti o non reperibili per una soglia di vaccinazione del 98,37%.
In Italia il vaccino per il morbillo è stato reso obbligatorio da agosto 2017 e nel nostro Paese è vaccinato il 91,68% della popolazione: davvero troppo poco, ben sotto la soglia di sicurezza del 95%. Anche il dato per l’Umbria è inferiore, seppur di poco, alla garanzia dell’ ‘immunità di gregge’ attestandosi al 94,5%.
Comprensibile dunque la soddisfazione del dottor Santocchia, che spiega come nell’Azienda sanitaria Usl Umbria 2 si siano verificati solamente tre casi di morbillo nell’ultimo biennio, tutti in età adulta e risolti: uno relativo ad un 35enne di ritorno da un viaggio all’estero; uno a carico di una signora ultra 40 enne che prestava assistenza ad un malato e uno in un operatore sanitario di Norcia che accompagnava un contagiato.
Un brillante risultato della Usl Umbria 2 e del dottor Santocchia che da anni con il suo staff lavora incessantemente a tale scopo. “Qualcuno – spiega sorridendo – si lamenta per la troppa pressione ma solo con uno stretto monitoraggio possiamo assicurare certe percentuali di copertura”. Fondamentale il supporto tecnologico dell’Archivio Vaccinale Informatizzato che alla Usl 2 esiste da circa 20 anni e poi la cura nel seguire i ritardatari. “Prima mandiamo un invito – spiega Santocchia – che se rimane senza esito viene reiterato per altre due volte, dopo le quali è spedita una raccomandata con ricevuta di ritorno che contiene l’invito a presentarsi per un colloquio informativo e la vaccinazione. Se anche la raccomandata resta senza risposta scatta la sanzione amministrativa”.
Un conto salato che ammonta a circa 170 euro; da agosto 2017 sono state elevate ben 460 sanzioni. Chi si rifiutasse di pagare è raggiunto, entro 5 anni da un’ingiunzione di pagamento.
L’ultimo bollettino del Ministero della Salute ha registrato in Italia (dal 1 gennaio al 31 ottobre 2018) ben 2368 casi di morbillo e 19 casi di rosolia. Riguardo ai casi di morbillo il 90% si è verificato in 8 regioni (la Sicilia ha riportato l’incidenza più elevata) e l’età media è di 25 anni. 463 casi si sono verificati in bambini di età inferiore a 5 anni, di cui 153 con meno di 1 anno. È stato segnalato un decesso in Friuli Venezia Giulia, in un paziente di 23 anni affetto da leucemia, che porta a otto il numero di decessi segnalati nel 2018 e a 13 da gennaio 2017 a oggi. Ben 103 i casi registrati tra operatori sanitari vista l’elevata contagiosità del morbillo che in un caso ogni mille sfocia in encefalite.
“Possiamo dire, con queste percentuali, di aver raggiunto pienamente il nostro obiettivo – spiega Santocchia – e il prossimo sarà quello di avere la totale copertura vaccinale degli operatori sanitari: crediamo sia importante poter adottare presto una legge regionale che obblighi non soltanto gli operatori di reparti come Rianimazione, Pediatria e Oncologia ma tutti i professionisti del nostro settore a vaccinarsi, nella tutela di se stessi e dei pazienti”.
FEDERICA MENGHINELLA