Nuova geografia dell’imprenditorialità folignate
Foligno terra di mercanti, porto di terra dello Stato Pontificio, città nei secoli “rosa” del commercio italiano e umbro possiede una storia commerciale e imprenditoriale ben nota anche per la sua fortunatissima centralità viaria. Per comprendere come negli ultimi anni questa vocazione imprenditoriale sia cambiata e quali settori abbiano principalmente interessato le imprese a Foligno basta uno sguardo agli archivi Unioncamere Umbria. L’iniziativa imprenditoriale privata in dieci anni è rimasta sostanzialmente stabile nei numeri generali: se nel 2007, anno dal quale ebbe inizio la grande recessione economica mondiale, le imprese attive nel Comune di Foligno erano 4.792, dieci anni dopo, nel 2017, erano calate dell’1,3% attestandosi a 4.727. Da allora fino al I semestre 2018 sono aumentate di 20 unità, arrivando a 4.747. L’iniziativa imprenditoriale folignate ha “retto il colpo” della grande crisi ed è rimasta sostanzialmente stabile, ma ha profondamente modificato i settori economici di riferimento. Primo settore per numero di imprese quello del Commercio: nel 2007 le attività ad esso riferite erano 1.459; dieci anni dopo il numero rimane sostanzialmente immutato, con una flessione del 1,2% per 1.441 imprese nel 2017; nel 2018 il numero è sceso di due unità arrivando a 1.439 esercizi commerciali (sebbene i dati 2018 si riferiscano fino al I semestre dell’anno).
Secondo ambito imprenditoriale a Foligno quello delle Costruzioni, il più funestato dalla crisi in questi dieci anni. Nel 2007 le imprese attive erano 775 e resistevano, ancora sull’onda della ricostruzione, dopo il sisma avvenuto dieci anni prima. Nel 2017 dopo 10 anni sono calate dell’11,7% arrivando a 684; solo nel 2018 rispetto al 2017 ne sono venute a mancare altre nove. Un declino inarrestabile. Terzo settore di riferimento nel 2007 – come anche oggi – quello dell’Agricoltura: nel 2007 a Foligno le imprese erano 836; nel 2017 diminuiscono verticalmente arrivando a 701. In dieci anni spariscono 135 imprese del settore, per un calo del 16,1%. Dal 2017 fino alla metà del 2018 il numero sale di due unità ma resta sostanzialmente ridimensionato rispetto al passato. Siamo ora al settore cruciale del Manifatturiero nel quale Foligno vanta alcune realtà di grande pregio come OMA, Umbra Group ed NCM: eccellenze del territorio operanti principalmente nei settori automotive e aerospazio. Un settore che ancora richiede posti di lavoro faticando a trovarli e che è stato portante anche per l’economia cittadina con tante altre micro e piccole imprese: nel 2007 erano in totale 496 le imprese attive; dieci anni dopo sono calate del 27,8% scendendo a 358; per l’anno corrente il numero è ulteriormente calato di 4 unità arrivando a 354. Un’emorragia che certo non fa presagire un futuro roseo per l’industria cittadina.
C’è però un settore – il quinto per importanza ieri come oggi – che negli anni è cresciuto esponenzialmente: quello relativo alla categoria Ristorazione/Alloggio. Se nel 2007 contava 187 imprese, in soli dieci anni è cresciuto del 55,6% arrivando a 291 attività. Nel 2018 – in soli 6 mesi- questo numero è cresciuto di ulteriori 8 unità, arrivando a 299. Un aumento che potremmo attribuire all’“effetto movida”: una conseguenza positiva della rinascita della città dopo i lavori post sisma prima e di ripavimentazione poi, iniziata da via Gramsci, luogo di vita notturna e giovanile di grande richiamo. Questo grazie alla nascita di numerose e qualificate attività di ristorazione per le quali si conta un notevole turnover: ne aprono molte e spesso altrettante chiudono, ma il saldo resta positivo e il trend in crescita. L’emorragia dei settori Costruzione, Agricoltura e Manifatturiero è negli anni assorbita da nuove professioni: aumentano del 100% le professioni afferenti ai servizi alla persona (Sanità e Assistenza) andando dalle 19 attive nel 2007 alle 38 del 2018; aumentano attività professionali, scientifiche e tecniche non censite con una categoria dedicata nel 2007, ma che nel 2018 sono ormai rilevanti, raggiungendo il numero di 173. Exploit anche per le aziende di Servizi di informazione e comunicazione: nel 2007 erano accorpati alla voce Trasporti e magazzinaggio con 155 imprese totali mentre nel primo semestre 2018 raggiungono il numero di 122. Aumentano dell’8,4% (dalle 130 del 2007 alle 141 del 2018) anche le Attività finanziarie e assicurative.
A questi dati generali occorre affiancare quello, catastrofico, sull’iniziativa imprenditoriale giovanile, considerando ‘giovani’ gli imprenditori under 35. Nel 2007 le imprese giovanili attive nel Comune di Foligno erano in totale 596. Dieci anni dopo sono calate del 20% arrivando a 477; dal 2007 al 2018 il calo è del 22,6% con 461 imprese per il 2018, 135 in meno in undici anni. Un dato che sembra l’ulteriore segnale di come a fare le spese di questa crisi epocale siano, purtroppo e ancora una volta, i giovani. Lo confermano i dati dei programmi occupazionali delle imprese della provincia di Perugia per le quali cala in maniera netta la quota di lavoro dipendente destinata agli under 30: oggi al 32% contro il 41% di novembre ‘17.
FEDERICA MENGHINELLA