Due anni fa il terremoto scuoteva l’Italia centrale. A che punto siamo con la ricostruzione delle chiese di Foligno
Il 30 ottobre 2016 la più forte scossa della crisi sismica iniziata nell’agosto precedente faceva tremare una vasta porzione dell’Italia Centrale, tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Dopo la distruzione di Amatrice, che ha portato con sé un pesante tributo di vite umane, è stata la volta di Norcia, dove ad essere colpito è stato soprattutto il patrimonio edilizio, con particolare riferimento agli edifici storici, in gran parte rappresentati dalle chiese. Anche la Diocesi di Foligno, pur in maniera più marginale anche grazie alla recente ricostruzione successiva al sisma del 1997, è stata danneggiata nel proprio patrimonio edilizio. Facciamo il punto della situazione. Una prima tranche di interventi è stata finanziata all’indomani del sisma direttamente dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana con 300.000 € e ha riguardato alcuni piccoli interventi di messa in sicurezza. Ne hanno beneficiato la chiesa di Maria Ss. Immacolata, con il rifacimento degli intonaci interni che si erano distaccati, e la chiesa di Maria Ss. Assunta in Scopoli, che aveva lesioni leggere e diffuse alle murature: entrambe sono state riaperte al culto; per la chiesa di S. Stefano in Maceratola, dopo il nullaosta della Soprintendenza, è imminente l’inizio dei lavori di messa in sicurezza che ripareranno le lesioni alle murature interne. Altre chiese sono state interessate da interventi minori, come quella di S. Lorenzo in Colle San Lorenzo il cui campanile presentava lesioni alla cuspide. Interventi più consistenti riguardano, al momento, altri cinque edifici di culto, per i quali è imminente l’avvio dei lavori, dopo l’espletamento delle procedure di gara. La chiesa di S. Egidio in Borroni sarà oggetto di un intervento per 167.143,01 €; i lavori interesseranno il campanile e le murature della chiesa… Di 131.241,12 € è l’importo per gli interventi nella chiesa di S. Maria Maggiore in Spello: in questo caso i lavori prevedono il consolidamento statico e il restauro del ciborio, degli stucchi e della volta dell’abside. L’apparato decorativo sarà oggetto degli interventi anche nella chiesa di S. Marco in Sant’Eraclio, per la quale i 145.354,44 € di finanziamento serviranno anche a consolidare le murature, l’abside e il campanile, la cui cuspide è stata spezzata dal sisma. Semplici lavori di messa in sicurezza del pronao interesseranno invece la chiesa di Maria Ss. Assunta in Colfiorito, per un importo di 52.270,48 €. Infine, la chiesa di S. Francesco sarà interessata per 150.997,01 € da opere di consolidamento per il distacco della facciata e lesioni alla lanterna della cupola e al campanile. Per tutti gli interventi si prevede la durata di circa sei mesi e tutte le gare sono state svolte con il criterio del massimo ribasso, ovvero si è aggiudicata i lavori la ditta che ha presentato l’offerta in assoluto più vantaggiosa. Questo consente, tra l’altro, di liberare risorse per ulteriori interventi su chiese che non sono state per ora inserite nel programma. Più complessa appare la situazione per altri ambiti, a causa sia della scarsità di risorse, sia di una certa lentezza dell’apparato burocratico: si tratta della ricostruzione pesante, che a Foligno riguarda la Cattedrale di S. Feliciano, e di quella di altri edifici come il Seminario e il Teatro San Carlo. Per la Cattedrale di S. Feliciano, già ammessa al finanziamento per 1 milione di € sebbene si trovi fuori dal cosiddetto “cratere”, dopo la redazione del progetto che è stata quasi completata grazie a donazioni private che hanno coperto la metà della spesa si è in attesa delle decisioni del Commissario straordinario per la ricostruzione sulla procedura da seguire per l’espletamento della gara.
FABIO MASSIMO MATTONI