Camminare insieme per una nuova comunicazione
La data tanto attesa è arrivata, il cerchio si è chiuso. La Fondazione San Domenico, editrice di Radio Gente Umbra e Gazzetta, ha formalmente cominciato nel febbraio scorso quel processo di riorganizzazione e potenziamento del comparto comunicazione che ha portato all’assunzione a tempo indeterminato di due giornaliste. Federica Menghinella e Maria Tripepi sono entrate a far parte di una squadra che dal punto di vista giornalistico può contare anche su Fabio Luccioli, direttore di RGU, e su Roberto Di Meo, al quale è stato affidato il delicato compito di coordinare l’intero settore mediatico diocesano.
Nel momento in cui il giornalismo versa in una crisi che sembra inarrestabile e il nostro territorio è rimasto completamente sguarnito di qualsiasi presidio, la Diocesi di Foligno ha deciso di investire proprio in questo ambito. Lo ha fatto con coraggio e determinazione, nella consapevolezza che gettare il cuore oltre l’ostacolo è un segno di fiducia, perché la semina contempla sudore e lungimiranza e necessita di pazienza e speranza.
I risultati arriveranno, ne siamo certi. Alla base di questa nuova comunicazione c’è la voglia di camminare insieme, perché come sottolineato dal Vescovo Sigismondi, “l’agilità dipende dalla comunione”: non ci si muove con rapidità e destrezza se non si rimane uniti e compatti, se non si spendono le migliori energie per raggiungere il medesimo obiettivo. Monsignor Filippucci, presidente della Fondazione San Domenico, ha infatti sottolineato che la riorganizzazione della comunicazione diocesana si basa sull’apporto di tutti coloro che a vario titolo sono chiamati ad operare in questo settore, senza personalismi, ma con la capacità di “sviluppare il parlare alla vita delle persone e raccontare lo sguardo cristiano”.
L’essere di fatto in regime di monopolio sul versante comunicazione territoriale accresce il senso di responsabilità e il bisogno di professionalità degli operatori. Lo spirito di servizio che ha animato quanto effettuato in questi anni non verrà meno, perché c’è chiara cognizione che la comunità ha bisogno di informazione e approfondimenti così come di relazioni e senso di appartenenza.
Come sottolineato a più voci, tanta ricchezza e tanto impegno non possono rimanere celati. C’è bisogno di ampliare la platea, di allargare il raggio di azione, di coinvolgere nuovi interlocutori e di risvegliare la voglia di partecipare e confrontarsi. C’è la volontà di offrire pagine utili e interessanti, attraenti e attrattive, perché la Diocesi ha investito risorse in un progetto che deve sì camminare insieme, ma con le proprie gambe.
C’è tanto da fare, molto da migliorare. Ma ci sono entusiasmo e competenze, prospettive di futuro e percezione che il momento è arrivato, la partita sta per cominciare e tutti vogliono scendere in campo. Il percorso di ristrutturazione iniziato molti anni fa oggi è finalmente terminato, si scrive una nuova pagina: comunione e comunicazione non sono più così distanti.
ENRICO PRESILLA