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Apologia della polpetta

Alessandro Borghese è approdato in Umbria con la popolare trasmissione di Sky “4 Ristoranti”. Tranquillizzatevi, il conduttore televisivo non ha niente a che fare con il principe Valerio Borghese – già comandante della X Flottiglia MAS – che nel dopoguerra si fece promotore di un fallito colpo di Stato, a cui collaborarono il Fronte Nazionale e formazioni appartenenti all’estrema destra. Ma ha a che fare con i fornelli roventi della regione, che si sfideranno tra loro in una lotta fratricida di soffritti e pizzaiole. Tutti sintonizzati a fare il tifo per i nostri ristoranti. Due sono di Perugia (non sia mai!), città in cui per strozzare qualcosa di commestibile vi si sono dovuti trasferire cuochi spoletini. Uno è di Montefalco – dove le attività commerciali navigano l’onda benigna del Sagrantino – e un altro è di Foligno: vi spentolano un oriundo costanese e un giovane perugino. Che confusione questa cucina regionale ormai a corto di nonne autoctone ai fornelli. La Gazzetta non fa pubblicità gratuita, quindi i nomi dei ristoranti andateveli a cercare, se non volete scoprirli solo a giugno sintonizzandovi su Sky. Quello che a noi interessa – lo dico con campanilistica onestà di pensiero – è che vinca Foligno, benché rappresentata da un allogeno di Costano, indiscusso riesumatore della popolarissima polpetta, pietanza del riuso, di una riscattata economia povera e di sinistra. Speriamo che non lo scopra il principe Borghese.

GIOVANNI PICUTI

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