TORZONE, DA CARDUCCI A WIKIDONCA. ALTRO CHE MINIMETRÒ!
“Minimetrò… minimetrò… prima ‘n ce l’evo, adesso ce l’ho”. Questo era il tormentone che impazzava su Youtube ai tempi di Locchi sindaco. Una divertente parodia sulla novità del ‘vagoncino’ che dai ‘Baracconi’ di Pian di Massiano portava frotte di persone e turisti all’Acropoli. Come d’incanto aveva realizzato migliaia di click. Ma ora, al tempo dei ‘mi piace’, è arrivata una valanga di insulti, per via di quella pubblicità che campeggia in varie lingue sui muri del capoluogo. Bellissime e sorridenti ragazze, tutte straniere, sentenziano più o meno così: “Se non prendi il minimetrò sei un torzone”. Apriti cielo! Torzone a me? Pare che in questi giorni sia partita una specie di class-action contro il Rettore dell’Università per stranieri Giovanni Paciullo perché inserirebbe nell’insegnamento della lingua italiana le parolacce. Poi ci sarebbe, di conseguenza, la rivolta dei tassisti che stanno pensando anche loro di realizzare una pubblicità del tipo: “Se non sali su un Taxi dei un bucciotto”. Insomma la questione Torzone non si risolverà facilmente. Però, sfogliando il vocabolario, con stupore, abbiamo appreso che il grande Carducci si occupò del Torzone. In una poesia della raccolta Juvenilia (libro V) il poeta così recita: “Se’ tu tozzone o porti il piviale…”. E aggiungiamo che il Torzone, nella storia, era anche sinonimo di un frate laico addetto ai servizi manuali. Però la spiegazione più eclatante è quella dell’enciclopedia Wikidonca. “Torzone significa persona poco sveglia, sciocco”. E ne dà un esempio: “Sò proprio un torzone: me sò gito a impelagà ‘nto sta storia”. Insomma la rivolta non si placa: ci si sono anche messi gli autisti dei pubblici torpedoni che stanno pensando di fare la loro réclame. “Chi non pia il torpedone… “. Ma la rima è troppo azzardata.
ROBERTO DI MEO