La Gazzetta cambia proprietà
A partire da questo numero, chi si soffermasse a leggere nella cosiddetta gerenza (il riquadro che contiene i dati essenziali e obbligatori per legge per individuare il giornale) in basso a pagina 4, noterebbe che è cambiato l’editore della Gazzetta. La Diocesi di Foligno ha infatti ceduto alla Fondazione San Domenico da Foligno il ramo d’azienda identificato come “Testata giornalistica Gazzetta di Foligno”. La Diocesi è l’unico socio della Fondazione; quest’ultima non ha scopo di lucro, si propone di essere strumento privilegiato per la realizzazione delle finalità pastorali, apostoliche, formative e culturali della popolazione del nostro territorio. I sette membri del consiglio della Fondazione vengono nominati dal Vescovo diocesano e durano in carica per tre anni; attualmente presidente del cda è don Sergio Andreoli. In questi anni la Fondazione ha gestito Radio Gente Umbra, ma come annunciato su queste pagine qualche mese fa, il mondo dell’informazione ha subito una riforma di grande portata, di cui forse ancora non si percepiscono a fondo conseguenze e opportunità. Scrivevamo così nel luglio scorso: “La normativa è cambiata, se i media cattolici vogliono sopravvivere devono dar vita a un progetto editoriale unitario, che coinvolga carta stampata, web, radio e uffici stampa. Integrazione e sguardo orientato al futuro, con le diocesi che devono investire in progetti di crescita sostenibili”. Il fatto che la Diocesi abbia individuato un soggetto unico in grado di riunire sotto la propria egida tutti i mezzi di informazione diocesani è un aspetto di notevole rilevanza. Ma non si tratta di un punto di approdo, tutt’altro, deve essere vissuto come la rampa di lancio verso una vera e propria strategia della comunicazione. Papa Francesco lo ha ricordato a più riprese, sa che i settimanali cattolici rappresentano l’ultimo baluardo in grado di dare voce a chi non ha voce, favoriscono aggregazione, partecipazione e pluralismo, sono il vaccino contro le fake news e il veicolo per proporre un giornalismo di prossimità. Si tratta di un’opportunità che andrà sfruttata appieno per non ritrovarsi nella situazione descritta nel film di Ridley Scott “The Counselor – Il procuratore” (2013). Un avvocato prima fa affari con i narcotrafficanti, poi quando vuole salvare la propria amata dalle loro grinfie, si sente dire: “Lei si trova a un bivio e crede di poter scegliere. Ma non c’è niente da scegliere. C’è solo da accettare. La scelta è stata fatta molto tempo fa”.
ENRICO PRESILLA
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