“La storia infinita”. Auditorium gremito per il nuovo spettacolo di Prote[M]us
Famiglia. Prote[M]us è una grande famiglia. È la sensazione che traspare sul palco, è la realtà dietro le quinte. Tre giorni di spettacolo, dal 27 al 29 ottobre, e tre volte la risposta positiva del pubblico che, tra un applauso e l’altro, ha sempre riempito l’Auditorium San Domenico di Foligno: “La storia infinita”, liberamente tratto dal romanzo di Michael Ende, ha convinto tutti. “La storia infinita è la storia di tutti noi”, racconta la protagonista, Francesca Tracolli: “Nello spettacolo si parla di perdono, amicizia, creazione, tutti temi che ci rappresentano come compagnia teatrale e musicale”. Realtà artistica nata in seno alla Pastorale Giovanile della diocesi, infatti, Prote[M]us raccoglie oltre cento giovani che, con il loro entusiasmo e la loro bravura, hanno scaldato l’Auditorium, dopo essere stati costretti a uscire dall’Istituto San Carlo, di cui ne hanno ereditato i valori cristiani e spirituali, per colpa del terremoto che ne ha reso inagibile il teatro. “Uscire dal San Carlo non è stato facile”, spiega il direttore musicale Michele Pelliccia, “ma i nostri ragazzi hanno comunque riempito l’Auditorium e noi ringraziamo il Comune per averci patrocinato e la vicesindaco Rita Barbetti, sostenitrice sempre presente”. La gioia tra i ragazzi, infatti, è dilagante. “Prote[M]us è qualcosa di cui non si può fare a meno: quando non ci sono i laboratori o non si vedono i compagni, se ne sente la mancanza”, afferma Matteo Tamburini, uno dei giovani attori. E come lui, aggiunge Luigi Toro: “Comprendendo varie discipline, dal canto, alla danza, alla recitazione fino alla giocoleria, Prote[M]us penso sia una delle esperienze più belle che la città di Foligno offra”. È un entusiasmo che parte dalla stessa regia. Quasi commosso, dichiara il regista Giacomo Nappini: “Questo spettacolo è stato per me La storia infinita che si è intrecciata con le storie più belle del mondo, quelle dei ragazzi che mi hanno accompagnato in questi giorni. Sento davvero mia la battuta finale in cui si dice che, quando una persona se ne va, gli amici penseranno a continuare la sua storia”. Lo spettacolo, ha toccato temi molto vicini al mondo giovanile, dalla relazione con il padre, al rapporto con il mondo che esclude, fino al contatto con la fantasia e con i propri sogni. Padre Andrea Martinelli, assistente spirituale del gruppo, racconta così i frutti del grande impegno dei giovani attori: “I nostri ragazzi hanno scoperto che la ricerca di se stessi avviene nelle relazioni, anche passando attraverso il mondo di Fantàsia. E nell’incontro con le persone, ogni volta, si attua la nuova creazione della storia infinita tra Dio e l’uomo di ogni tempo”. Perché Prote[M]us, come ha sintetizzato l’attrice Antonella Salvatori, è “un’esperienza meravigliosa, di gruppo e di famiglia, che cresce piano piano e dilaga nel cuore e nella vita. Si pensa di non poter dare niente e, invece, si dà tanto e si riceve molto di più, moltiplicato per mille”.
ANNAMARIA BARTOLINI