Elena Bronchinetti è la vincitrice del Premio internazionale di letteratura dedicato ad Alda Merini
È folignate la vincitrice della sesta edizione del Premio internazionale di letteratura dedicato ad Alda Merini che ha visto la presenza di un migliaio di concorrenti provenienti da tutta Italia. Con la sua tesi Alda Merini: tra Orfismo e Francescanesimo, la dottoressa in Lettere moderne Elena Bronchinetti travolge la giuria concorsuale aggiudicandosi il primo premio nella sezione tesi di laurea e saggi sull’opera di Alda Merini. Durante la premiazione, svoltasi a Brunate nella provincia di Como, la giuria ha addotto la seguente motivazione: “Tesi dotta, sapiente, documentata. Elena Bronchinetti dimostra di aver compreso l’originalità di Alda Merini e di aver studiato con cura i suoi testi autobiografici e poetici. L’excursus su come trattano l’orfismo Virgilio, Ovidio, la letteratura ellenistica e infine i poeti contemporanei introduce il tema della poesia meriniana come iniziazione ad un mondo altro. L’autrice analizza sapientemente le principali sillogi meriniane intrecciandole alla sua biografia. Il suo identificarsi dapprima sia con Orfeo che con Euridice e in seguito con San Francesco lo riferisce dapprima al desiderio di essere prima di tutto poeta che trasforma il dolore in inno alla vita”.
Un lavoro dunque che dimostra lo studio, la preparazione, le competenza e la professionalità della giovane dottoressa che a soli 23 anni si aggiudica un premio letterario di alto livello.
Perché hai scelto Alda Merini come soggetto della tua tesi?
Perché son rimasta affascinata dall’opera Mistica d’amore, comprendente ben cinque raccolte poetiche meriniane che mi hanno davvero colpito ed interessato, e su cui non erano stati fatti studi approfonditi, quindi con non poca difficoltà ho provato ad analizzarle ed ecco l’idea di scriverci una tesi.
Quale tematica affronta il tuo lavoro?
Ho cercato di analizzare la poetica di Alda Merini, insieme alla sua religiosità, mostrando un particolare collegamento tra il mitico cantore Orfeo, san Francesco e la poetessa in questione.
Come Orfeo, dopo esser disceso agli inferi, perduta per sempre l’amata Euridice, trae dalla sofferenza alimento primario per il suo canto, così la Merini, dopo il suo calvario (ovvero l’internamento in manicomio), decide di cantare il dolore, nonostante il dolore, proprio come san Francesco. Dunque nel canto, nella poesia, nella parola risiede il punto di unione di queste tre figure, appunto Orfeo, Alda e Francesco: tutti e tre hanno “toccato gli abissi” seppur in maniera differente, hanno conosciuto il dolore vero e hanno deciso di cantarlo, ognuno con la propria arte, ma con la stessa determinazione.
Da dove l’idea di partecipare al concorso Premio internazionale di letteratura Alda Merini?
Circa una settimana dopo essermi laureata, a febbraio, tramite una pagina Facebook ho visto il bando di questo concorso, così dopo aver visto la sezione ‘Saggistica e tesi di laurea’ ho deciso di “buttarmi” e di inviare la mia tesi “neonata”, senza immaginare nemmeno di poter arrivare tra i finalisti, figuriamoci prima!
Quale emozione hai provato nell’aver vinto?
Un’emozione indescrivibile, una gioia inaspettata e una soddisfazione grandissima considerando con quanto amore ed impegno ho studiato e scritto poi questa tesi, ma bellissimo è stato anche il poter conoscere Luisella Veroli, la biografa della Merini, averci potuto parlare a lungo e aver ricevuto i suoi complimenti.
Speri in una futura pubblicazione?
Con tutta me stessa: mi augurerei che questa poetessa venisse studiata di più ed io sicuramente continuerò a farlo.
CELESTE BONUCCI