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Le messi già biondeggiano: una Chiesa “in uscita”, piccola e ottimista

“Alzate i vostri occhi e guardate le messi che già biondeggiano”: edificare comunità in uscita, processi da generare. Dell’Assemblea Diocesana 2017 già il tema comunica fiducia e apertura al mondo. C’è da essere ottimisti? Senz’altro sì, e per ragioni solo parzialmente ecclesiali. La società in cui viviamo non ci permette di utilizzare ricette già pronte o che hanno funzionato in passato e ci fornisce l’occasione di “abitare la complessità” del tempo presente mettendoci seriamente in ascolto. Il fatto che i cattolici non sono più maggioranza, né si percepiscono più come tale, lungi dal rinchiuderci in un fortino dominato dal pessimismo dovrebbe spronarci ad uscire. E cosa significa uscire, se non abbandonare una certa percezione di autosufficienza, una certa presunzione di salire in cattedra, una certa autoreferenzialità nel guardare il mondo, come se fuori dalla Chiesa non ci fosse non solo alcuna salvezza, ma neanche alcuna possibilità di compiere il bene? Il cammino che parte dal Concilio Vaticano II passa per qui, per una “nuova tappa” che renda la Chiesa idonea ad annunciare il Vangelo all’umanità contemporanea: è un tratto di strada che non esclude alcun “compagno di viaggio”, neanche chi crede di essere estremamente distante dalla fede in Cristo. Ma a noi è richiesto di porre al centro non un annuncio a parole di una verità preconfezionata, ma una testimonianza coerente, attiva e concreta di un incontro – quello con il Risorto – che possiamo trasmettere agli altri solo per contagio, memori di non essere “portatori”, ma “cercatori” di Cristo, il quale è presente in ogni uomo e in ogni donna, di cui dobbiamo sempre presumere la buona fede, e in ogni situazione della vita, che non è mai disperata. Per una Chiesa così, tuttavia, serve molto coraggio, principalmente perché il baricentro della “Chiesa in uscita” non è all’interno, nelle nostre strutture, nei nostri schemi autoreferenziali, ma fuori, tra la gente. E per uscire servono comunità infiammate dal Vangelo, pronte all’invio missionario ma essenzialmente estroverse e fiduciose; servono laici cattolici formati a vivere il Vangelo fino in fondo e con radicalità ma senza mai la pretesa di imporlo agli altri, capaci di muoversi con la stessa disinvoltura nel campo-base della sacrestia e nel vasto terreno del mondo; servono, infine, preti che preghino e insegnino a pregare, presidiando l’altare e il confessionale per presentare continuamente a Dio questa umanità e curare la formazione umana e spirituale dei fedeli laici, che la Chiesa invia nel mondo con fiducia e stima, senza la smania del possesso o del sospetto. L’Assemblea ci porterà a prendere in esame la situazione attuale e le sfide che essa comporta, per progettare insieme nuovi percorsi adatti alla nostra Chiesa locale. È davvero tempo di esserci, di applicarci con gioiosa fiducia alla mietitura, di vivere senza complessi di inferiorità il nostro incontro con Cristo nel mondo: “le messi già biondeggiano”!

FABIO MASSIMO MATTONI

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