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Dossier ferrovie umbre. “Troppi annunci politici. La Perugia-Todi-Terni-Roma non sarà mai una linea veloce”

Nostra intervista al responsabile Fs della Cisl Gianni Martifagni

Si accende il dibattito, non senza polemiche, sulla questione ferroviaria umbra relativamente allo stanziamento di oltre 50 milioni di euro per l’ammodernamento della Fcu nella tratta Perugia-Todi-Terni-Roma. In molti hanno detto, in questi giorni, che ci troviamo di fronte a uno scippo nei confronti della Foligno-Terontola e Orte-Falconara. A tal proposito abbiamo sentito il parere di Gianni Martifagni, responsabile del settore Ferrovie della Cisl.
“Su questa vicenda – afferma – si stanno dicendo molte cose inesatte ed è bene riportare il livello di dibattito alle condizioni di verità. Un conto sono gli annunci politici, un conto è la realtà dei fatti. Allora, la linea San Sepolcro-Terni della Fcu passerà in gestione a Rfi (Rete ferroviaria italiana), che con i dovuti tempi dovrà mettere in sicurezza l’intera tratta secondo gli attuali standard. In pratica verrà fatta una riqualificazione del tracciato, comprese le varie stazioni che ci sono, verranno eliminati anche i passaggi a livello e così via. Tutto questo perché ci dovranno passare i nuovi convogli, in quanto quelli attuali non solo sono obsoleti, ma addirittura poco sicuri. Tutto questo riteniamo sia positivo, perché valorizzerebbe una parte del trasporto umbro vecchio di secoli, che potrà essere utilizzato anche per fini turistici. Inoltre questa tratta allenterebbe di molto il traffico sulla E45 collegando di fatto tutte le città comprese tra San Sepolcro e Terni”.
Ma si sta parlando anche di alta velocità…
“Lasciamo perdere quello che dicono i politici… Questa sarà solo una linea di adduzione alla Foligno-Terontola e alla Orte-Falconara. Non una linea alternativa, perché il rango di questa ferrovia è basso e non potrà mai avere le stesse caratteristiche degli altri collegamenti delle Ferrovie dello Stato: sia in fatto di materiale rotabile che dell’uso delle moderne tecnologie. Faccio un esempio. Se ci facciamo passare un Freccia Rossa, Freccia Bianca o interregionale veloce, la velocità sarebbe sempre la stessa. Quindi…”.
Allora sono chiacchiere?
“Diciamo che sono annunci politici che lasciano il tempo che trovano. Comunque va detto che se non ci fosse stata questa operazione quella linea, fra qualche tempo, sarebbe stata chiusa. E con essa si sarebbero persi tanti posti di lavoro. Quindi sarà una linea, ripeto, di adduzione mentre il ruolo principale resterà alla Foligno-Terontola e alla Orte-Falconara”.
A proposito di queste due tratte, che cosa c’è di nuovo?
“Noi ci stiamo battendo, e non da ora, per la velocizzazione della Foligno-Terontola e soprattutto per il raddoppio della Campello-Spoleto, ferma da tempo a causa dei vari fallimenti delle ditte appaltatrici. Queste sono le nostre priorità. Anzi, stiamo accelerando i tempi affinché questo raddoppio sia realizzato nei prossimi due tre anni. Le Ferrovie hanno internalizzato i progetti, nel senso che i lavori li faranno in proprio, e speriamo che presto possano riprendere i cantieri da Campello a Spoleto per poi ritornare alla trattativa per il raddoppio Spoleto-Terni. Quindi, tornando al discorso iniziale la vecchia Fcu non potrà mai essere una linea veloce, per motivi strutturali, né una linea alternativa. Sarà solamente un nuovo collegamento ferroviario più moderno per gli abitanti delle città che insistono sulla tratta, che così possono raggiungere Ponte San Giovanni, Todi, Marsciano e Terni. E da qui prendere la coincidenza per Roma”.

ROBERTO DI MEO

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